Assicurazioni: l’IVASS vuole la riforma
Il solito articolo sulle assicurazioni. Vi è venuta già voglia di passare oltre? Qualcosa di nuovo però c’è. Sono stato invitato alla Relazione Annuale del presidente dell’IVASS, Daniele Franco. E per la prima volta, oltre ai soliti problemi, si è parlato di riformare l’ordinamento assicurativo. Finalmente! Intanto abbiamo la conferma che durante il lockdown le compagnie hanno risparmiato un sacco di soldi, grazie al calo del 50% dei sinistri. Che dite, ce li renderanno?
“La riduzione forzata della circolazione ha avuto un impatto in termini di riduzione della frequenza dei sinistri, da noi stimato in circa il 50 per cento, consentendo di quantificare per le compagnie un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza“. Lo ha detto oggi Daniele Franco, il presidente dell’IVASS, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni Private, nelle considerazioni che ha condiviso con noi giornalisti, alla presentazione della Relazione sull’Attività svolta dall’Istituto da lui guidato. E ha continuato: “Se i dati confermeranno la riduzione dei sinistri e, quindi, dei costi per le imprese, ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano”.
Si, magari! Ci credete agli sconti? Alcune compagnie hanno restituito un mese di polizza ai loro assicurati, magari con un voucher spendibile al rinnovo del contratto con la medesima compagnia. E così si tengono anche più strette il cliente. Difficile che ora calino le tariffe. Anche perché al momento in cui le società aggiorneranno i costi delle polizze, saremo entrati (si spera) in una nuova fase senza Covid; e le minori uscite di questa prima fase del 2019 andranno in cavalleria.
Interessante però che il dott. Franco abbia sottolineato le necessità non più rinviabile di mettere mano alle norme che regolano il settore assicurativo. Perché – dice – negli ultimi anni sono state fatte troppe modifiche poco armonizzate una con l’altra. E il risultato è anche che “in diverse aree del Paese l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani”. Senza contare l’impatto delle nuove tecnologie e le differenti abitudini di mobilità che si stanno evidenziando in particolare dopo la fase del lockdown.
Per le nuove tecnologie, si sta studiando la possibilità di introdurre polizze digitali mediante l’uso di Blockchain e Smart Contracts. Traduzione: si sta mettendo a punto un database degli assicurati per profilare approfonditamente ognuno di noi con dati di autenticità garantita e immutabili (blockchain), pensando poi a dei contratti intelligenti (smart, appunto) costruiti utilizzando questa fonte di informazioni sull’assicurato.
Sul fronte della vigilanza, l’IVASS stia pensando di introdurre il mystery shopping. In pratica manderà dei finti clienti a comperare polizze assicurative, per testare il funzionamento corretto di tutte le procedure messe in atto dalla singola compagnia. E a breve arriverà l’Arbitro assicurativo, una figura che dovrebbe risolvere problemi e controversie in maniera agile ed economica. Avrà un sito Internet dedicato.
Il premio medio per le due ruote è 271 euro
A tanto ammontava nel 2019 il costo medio di una polizza assicurativa per un mezzo a due ruote.
Il valore è sicuramente corretto, perché l’IVASS dispone di tutti gli elementi per calcolarlo. Ma non mancano i motociclisti che spendono molto di più. Anche il doppio, pur stando in prima classe di merito.
Perché? La prima cosa da dire è che una media non dice nulla sui valori di picco, sia in alto che in basso. Insomma, può esserci una media di 271 euro a polizza pur con qualcuno che paga 4mila euro l’assicurazione e con qualcun altro che ne spende solo 100. E ci sono tutte le possibili polizze più economiche, magari non trovate da chi va in caccia dell’offerta migliore al momento del rinnovo. Al riguardo in basso, nel Forum, trovate il recentissimo caso personale di chi scrive questo articolo, che solo cercando con molta attenzione ha trovato un’offerta estremamente più concorrenziale delle altre.

E la RCAuto Familiare?
Oggi non se n’è parlato. Non era all’ordine del giorno, perché l’appuntamento odierno era espressamente dedicato alla Relazione sull’attività svolta nel 2019, e la RC Auto Familiare è arrivata solo a inizio 2020. Però in mezzo a tante proposte, bisogna segnalare che ancora non è arrivata l’attesa circolare interpretativa di una legge alquanto imprecisa e lacunosa.
Come potrebbero scendere i costi delle polizze?
L’ordinamento italiano prevede risarcimenti particolarmente ricchi in alcuni casi, e, in caso di morte, ne hanno diritto anche parenti lontanissimi e sconosciuti. Un’occhiata alla comparazione con quanto avviene all’estero fa rendere conto che in altri paesi il danno biologico viene risarcito molto meno.
Probabilmente abbiamo anche un’endemica tendenza alla piccola truffa. Incoraggiata dal fatto che tutti noi ci sentiamo ingiustamente spremuti dalle compagnie assicuratrici. Così, quando capita, si arrotonda. Tutto questo fa esplodere i costi dei sinistri.
Però il nodo importante è nell’ordinamento assicurativo. Da quando c’è il risarcimento diretto, le compagnie non si rimborsano più la totalità dei risarcimenti liquidati fra loro, ma si scambiano il numero di sinistri, sapendo che a ogni sinistro corrisponde un forfait per danni del veicolo e un forfait per i danni del guidatore. I forfait sono differenziati per tipologia di veicolo e per tre macrozone d’Italia. E sono sempre oltre i 3mila euro. Per la compagnia significa ovviamente perdere soldi quando i risarcimenti crescono; ma la stragrande maggioranza dei sinistri sono da pochi soldi. Il che significa che a fronte di un esborso di mille euro, loro possono percepirne anche 3700. Fanno 2mila e 700 euro guadagnati. Chi avrà mai interesse a perseguire le piccole truffe a queste condizioni?
È vero che l’Ivass negli ultimi anni ha introdotto dei correttivi, proprio per incoraggiare maggiormente l’attività di investigazione delle compagnie anche sulle piccole truffe, ma crediamo che questa norma andrebbe cambiata. Tornando al rimborso a piè di lista fra compagnie, come si è tornati a fare con i danni del passeggero.
Per il resto ci sarebbe spazio anche nel settore motociclistico per sviluppare accordi con reti di riparatori, in modo da offrire contratti che prevedano la riparazione diretta della moto presso officine convenzionate. Ma al momento è una strada che nessuno sembra aver battuto.
Un po’ di numeri


Sull’argomento abbiamo già pubblicato:
- Tutto sulla nuova RCAuto Familiare (2 marzo 2020)
- Quel problema dimenticato del caro assicurazione (4 luglio 2018)
- La riforma delle assicurazioni è legge (2 agosto 2017)
- La conferenza IVASS del 2019 (4 febbraio 2019)
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