BMW R1250R: che razza di moto è?
Quando ci sono salito sopra e ho iniziato a far girare le ruote mi sono chiesto subito che moto hanno voluto realizzare quelli della BMW. E forse ve lo siete chiesto in tanti, visto che in parecchi mi avete scritto per sapere come mi ci sono trovato. E allora ve la racconto. E leggendo scoprirete anche perché finora non l’avevo scritto
Che razza di moto è questa? Partiamo da qui. La R 1250R ha il boxer nella sua ultima evoluzione, con 136 cavalli e la fasatura variabile. Il cambio elettronico e il controllo di trazione. Anche 4 mappature del motore, compresa la Dynamic Pro.
Teoricamente è una sportiva. Come testimoniato anche dalle sospensioni, che già nella precedente versione 1200 hanno visto sparire il Telelever all’anteriore, in favore di una più tradizionale forcella.
Però è grossa, soprattutto nella parte centrale della moto. E ha il cardano alla trasmissione, che non va d’accordo con la sportività. Però la riguardo con attenzione, e ci sono delle pinze a 4 pistoncini Brembo all’anteriore. Mica robetta.


I primi chilometri scorrono in città. È la solita BMW boxer, a parte il rumore del motore, più secco. E ha la frizione multidisco in bagno d’olio, che toglie un po’ ma neanche troppo il senso di autovettura della solita frizione monodisco a secco delle BMW boxer. Così è più modulabile del solito, ma da fermo fa muovere la moto sempre con la consueta facilità.
La strada si distende un po’, imbocco la Roma-Fiumicino e poi il Grande Raccordo Anulare. Uso il cambio elettronico, ma è brusco. Quasi sgradevole. Boh, non mi sembra molto a punto.
Che razza di moto è questa? Che cosa hanno voluto fare quelli di BMW?
Mi sembra una naked aggressiva con il difetto di essere grossa e pesante (239 kg). Con scelte che cozzano con il carattere sportivo. Del resto, in BMW la naked sportiva vera ce l’hanno da tempo, si chiama S1000R.
Dunque, questa che moto è?
I primi due giorni che l’ho usata non l’ho amata per nulla. Poi è venuta la gita della community a Monte Livata. La mattina ci ho caricato la mia compagna Giada, e ho iniziato a fare una cosa che ancora non avevo fatto con sufficiente convinzione: ho iniziato a guidarla come una moto normale, con la frizione.
Ci sono andato a spasso. E l’ho trovata gradevole. Giada addirittura, che di solito non ama altra moto se non la nostra Aprilia Tuono, mi ha detto che questa era sensibilmente più comoda e gradevole da passeggera.
Ok, è una moto tranquilla, ho trovato la sua anima. Al bando i 136 cavalli e la fasatura variabile.
Poi però ho avuto bisogno di fare su e giù lungo il gruppo di moto, durante il nostro giro. In alcuni tratti mi sono trovato da solo, avevo fretta, e ho girato il gas. Ho ricominciato a usare il cambio elettronico per mettere le marce superiori. E ho lasciato fare al controllo di trazione il lavoro sporco di tenere la gomma posteriore a contatto con il terreno.
E Giada nell’interfono ha pronunciato nettissima e ripetutamente la parola cazzo. A volte seguita da “amore vaffanculo”. E lei è abituata alla Tuono, e ai miei 5 minuti periodici.
Guidata di cattiveria la R1250R diventa efficacissima. Passa sopra a qualunque corrugamento dell’asfalto o tracce di sporco. Apri il gas e butti dentro le marce una sull’altra. E il tachimetro sale, sale, sale.

Ha due anime questa moto e non si parlano. L’errore che facevo era trattarla come altre moto che ho avuto: una guida a metà. No. La R1250 è tutto o niente. Anzi, oppure l’altro tutto, quello all’estremo opposto. O ci vai a spasso o la maltratti usandola come usavo “El Toro”, il mio vecchio XX (e così ora sapete anche come si chiamava).
Giada dice che la R1250R fa più paura della Tuono. La stessa cosa la dicono i numeri: nella classifica delle parolacce dette nel casco BMW batte Aprilia. Forse anche merito delle Leovince in titanio della mia moto, che a certi regimi “escludono” l’interfono del passeggero.
Però, al di là dell’ironia, c’è un motivo. La Tuono per farla andare devi portarla su di giri. Sotto rifiuta. La BMW invece prende in basso subito forte, grazie alla fasatura variabile. E poi sulle strade nostre, così malmesse, è più facile fidarsi dell’elettronica della BMW, piuttosto che del mio polso destro completamente analogico applicato alla cavalleria superiore della Tuono.
Quello che non ho provato sono gli ingressi in curva frenando forte e scalando più marce. Non avevo una pista a disposizione e volevo restituire la moto integra alla BMW. Probabilmente non sarà efficacissima. Altrimenti in Superbike correrebbero con il cardano, piuttosto che con la catena. Ma sono abbastanza convinto di poterci andare parecchio spedito con questa moto, sempre sentendomi sicuro.
Ultima annotazione. Non ci ho girato un video né ho un servizio fotografico perché nei giorni in cui l’ho avuta ho dovuto affrontare qualche rogna aggiuntiva. Perché ve lo racconto?
Perché una sera molto calda, ero particolarmente di cattivo umore. E sono uscito con la R1250R per tornare a casa. Ho iniziato ad attraversare la città con il casco apribile spalancato. Bassa velocità, motore che frullava leggero.
Ho sentito l’aria finalmente meno calda, ho respirato a fondo, e mi sono messo a guardare Roma che mi scorreva intorno con le sue luci.
La gradevolezza di quella passeggiata ha fatto risalire molto il mio umore. Non è poco.
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