Come si prende la patente per la moto

Se già avete la patente B, vi basterà fare un esame pratico. Altrimenti si parte con la preparazione dei documenti e della prova di teoria. Ecco raggruppate tutte le informazioni necessarie per prendere facilmente la vostra patente

Iniziamo dalle categorie di patente per moto

AM
Si può prendere a partire dai 14 anni d’età. Consente la guida di ciclomotori a due ruote (categoria L1e) con velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici;
Consente inoltre la guida di veicoli a tre ruote (categoria L2e) aventi una velocità massima per costruzione non superiore a 45 km/h e caratterizzati da un motore, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se ad accensione comandata, oppure la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4kW per i motori elettrici;
Consente la guida di quadricicli leggeri la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg (categoria L6e), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, la cui velocità massima per costruzione è inferiore o uguale a 45 km/h e la cui cilindrata del motore è inferiore o pari a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata; o la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori, a combustione interna; o la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici.

A1
Si può prendere a partire dai 16 anni d’età. Consente la guida di motocicli di cilindrata massima di 125 cm³, di potenza massima di 11 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg; Consente inoltre la guida di tricicli di potenza non superiore a 15 kW.

A2
Si può prendere a partire dai 18 anni d’età. Consente la guida di motocicli di potenza non superiore a 35 kW con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg e che non siano derivati da una versione che sviluppa oltre il doppio della potenza massima.

A
Si può prendere a partire dai 24 anni d’età (oppure 20 anni, a condizione che il conducente sia titolare della patente di guida della categoria A2 da almeno due anni. Consente la guida di motocicli, ossia veicoli a due ruote, senza carrozzetta (categoria L3e) o con carrozzetta (categoria L4e), muniti di un motore con cilindrata superiore a 50 cm³ se a combustione interna e/o aventi una velocità massima per costruzione superiore a 45 km/h; consente inoltre la guida di tricicli di potenza superiore a 15 kW, ferma restando, solo in quest’ultimo caso dei tricicli, l’età minima di 21 anni (Vedi Codice della Strada, art 115, comma 1, lettera e), numero 1)

Accesso progressivo

Il candidato titolare di patente di categoria A1 o A2, anche speciale, che intende conseguire una patente di guida di categoria A2 o A, anche speciale, deve sostenere solo la prova pratica prevista per la categoria di patente che intende conseguire.

I documenti da presentare

– Modello TT 2112 compilato e sottoscritto secondo le avvertenze ivi contenute;

– Attestazione del versamento sul c/c 4028 (imposta di bollo relativa all’istanza, attualmente di € 16,00);

– Attestazione del versamento sul c/c 4028 (imposta di bollo relativa al documento rilasciato, attualmente di € 16,00. Detta attestazione può essere prodotta anche al momento della prenotazione della prova di valutazione delle capacità e dei comportamenti);

– Attestazione del versamento sul c/c 9001 (tariffa di cui ai punti 1 e 2 della tabella 3 allegata alla legge 1 dicembre 1986, n. 870, attualmente di € 26,40);

– Fotocopia fronte retro di un documento di identità in corso di validità

– 2 foto recenti (non anteriori a 6 mesi), uguali, formato tessera su fondo bianco e a capo scoperto (per motivi religiosi è consentito al candidato presentare fotografie con il campo coperto a condizione che i tratti del volto siano ben riconoscibili), stampate su carta di alta qualità e risoluzione;

– Certificato medico in bollo, con fotografia, rilasciato in data non anteriore a 3 da un medico di cui all’art. 119 commi 2 e 2bis del codice della strada, ovvero di data comunque non eccedente i sei mesi nel caso sia rilasciato da una commissione medica locale.

Qualora la domanda sia inoltrata da candidati minorenni è necessaria la fotocopia fronte retro di un valido documento di identità di un tutore.

Sul retro della patente la data di conseguimento e quella di scadenza sono riportate su ognuna delle categorie di veicolo per le quali è valida l’abilitazione alla guida



Prova teorica

Presentata l’istanza ad un Ufficio Motorizzazione civile, il candidato può chiedere, acquisita la marca operativa dell’Ufficio stesso, di prenotare la data per sostenere l’esame di teoria. La prova di controllo delle cognizioni deve avvenire entro sei mesi dalla data di presentazione della domanda per il conseguimento della patente. Entro il termine di cui al periodo precedente non sono consentite più di due prove.

L’esame di teoria, si svolge presso la sede dell’Ufficio Motorizzazione civile presso il quale è stata presentata l’istanza di conseguimento della patente e si sostiene con sistema informatizzato. Il candidato deve rispondere a quaranta quesiti, indicando “V” se ritiene un singolo quesito vero o “F” se lo ritiene, invece falso. La prova ha durata di trenta minuti ed il numero massimo delle risposte errate consentite è pari a quattro.

I contenuti della prova teorica per il conseguimento delle patenti delle categorie A1, A2, A, includono anche i contenuti dedicati alla prova teorica per le categorie B1, B, BE.

Nei predetti programmi, dunque, sono previsti anche argomenti relativi al traino di un rimorchio di massa massima autorizzata superiore a 750 Kg, propri della patente di categoria BE: sarebbe infatti risultato in contrasto con un principio di economicità dei procedimenti amministrativi e dell’azione amministrativa, prevedere una specifica prova teorica, relativa a tali pochi argomenti, peraltro per una domanda esigua.

Da tutto quanto su rappresentato, deriva, che il titolare di patente di guida di una delle seguenti categorie: A1, A2, A, B1, B o BE, conseguita nella fase a regime, non dovrà ripetere l’esame di teoria per conseguire qualunque altra di dette categorie.

Gli argomenti della prova teorica per le patenti A1, A2 e A
a) segnaletica stradale verticale ed orizzontale, segnalazioni, precedenze e limiti di velocità;

b) importanza di un atteggiamento vigile e di un corretto comportamento nei confronti degli altri utenti della strada;

c) osservazione, valutazione e decisione, in particolare tempi di reazione, nonché cambiamenti nel comportamento al volante indotti da alcool, droghe, medicinali, stati d’animo e affaticamento;

d) principi fondamentali relativi all’osservanza della distanza di sicurezza fra i veicoli, allo spazio di frenata ed alla tenuta di strada nelle diverse condizioni sia atmosferiche sia della strada;

e) fattori di rischio legati alle diverse condizioni della strada; in particolare il loro cambiamento in base alle condizioni atmosferiche e al passaggio dal giorno alla notte;

f) caratteristiche dei diversi tipi di strada e relative norme di comportamento;

g) guida sicura nelle gallerie stradali;

h) fattori di rischio specificamente legati all’inesperienza degli altri utenti della strada e categorie di utenti particolarmente esposte quali bambini, pedoni, ciclisti e persone con mobilità ridotta;

i) rischi legati alla manovra e alla guida di diversi tipi di veicolo e relativo campo visivo del conducente;

l) formalità amministrative e documenti necessari per la circolazione dei veicoli;

m) regole generali di comportamento in caso di incidente (collocazione dei segnali di pericolo e segnalazione dell’incidente) ed eventuali misure di assistenza agli infortunati;

n) fattori di sicurezza legati al veicolo, al carico e alle persone trasportate;

o) precauzioni da adottare nello scendere dal veicolo;

p) elementi di meccanica legati alla sicurezza stradale; i candidati devono essere in grado di riconoscere i difetti più ricorrenti, con particolare riguardo a sterzo, sospensioni, freni, pneumatici, luci e indicatori di direzione, catadiottri, specchietti retrovisori, parabrezza e tergicristalli, sistema di scarico, cinture di sicurezza e dispositivi di segnalazione acustica;

q) sistemi di sicurezza dei veicoli, in particolare: impiego delle cinture di sicurezza, poggiatesta e dotazioni per la sicurezza dei bambini;

r) regole di utilizzo dei veicoli legate all’ambiente (corretto impiego dei dispositivi di segnalazione acustica, consumo ridotto di carburante, limitazione delle emissioni inquinanti, ecc.);

s) impiego del casco e di ulteriore abbigliamento protettivo di altro tipo, ove prescritto;

t) percezione del motociclista da parte degli altri utenti della strada;

u) fattori di rischio legati ai vari tipi di strada precedentemente indicati, con particolare attenzione agli elementi potenzialmente scivolosi quali tombini, segnaletica orizzontale (ad esempio strisce e frecce) e binari;

v) elementi di meccanica legati alla sicurezza stradale precedentemente indicati, con particolare attenzione all’interruttore di emergenza, ai livelli dell’olio e alla catena

z) norme sulla circolazione in autostrada e strade extraurbane principali; trasporto di persone; carico dei veicoli; pannelli sui veicoli; traino dei veicoli e dei veicoli in avaria;

aa) responsabilità civile, penale, amministrativa; forme assicurative legate al veicolo diverse dalla RCA;

bb) elementi costitutivi del veicolo importanti per la sicurezza; manutenzione ed uso; stabilità e tenuta di strada del veicolo;

cc) sistema sanzionatorio;

dd) limiti di traino; organi di traino e sistemi di frenatura del rimorchio; conoscenza del comportamento del rimorchio durante la circolazione; limiti di velocità del complesso.

Prima di iniziare la prova il candidato può accedere al corso di autoistruzione che illustra le procedure per compilare correttamente la scheda d’esame. Per “muoversi” all’interno del corso di autoistruzione il candidato dovrà toccare lo schermo selezionando di volta in volta i diversi comandi.

Terminata la lettura del corso di auto-istruzione l’esaminatore darà l’avvio alla prova d’esame.

La compilazione dei questionari deve essere effettuata toccando lo schermo esclusivamente con le dita della propria mano.

Il tempo concesso per la compilazione del questionario, composto da quaranta quiz, è di trenta minuti. Il tempo residuo per lo svolgimento della prova viene visualizzato sullo schermo in modalità conto alla rovescia.

Il candidato dovrà toccare, per ciascuna risposta, il cerchio sullo schermo con all’interno la lettera “V” o “F” a seconda che consideri quella proposizione vera o falsa.

Il candidato può liberamente “navigare” all’interno della propria scheda d’esame passando da una domanda ad un’altra, cambiare le risposte date e visualizzare la schermata di riepilogo di tutte le domande con le relative risposte attribuite.

L’esaminatore non deve fornire spiegazioni circa il significato di termini o locuzioni contenuti nelle proposizioni delle domande.

Il candidato, terminata la compilazione del questionario, dovrà confermare le risposte date nella schermata di riepilogo. Premuto il tasto di conferma, la prova viene considerata definitivamente terminata e non potranno essere apportate ulteriori modifiche alla scheda.

Allo scadere del tempo di trenta minuti non sarà quindi più possibile dare risposte ed il questionario verrà automaticamente terminato. Le risposte non date verranno considerate errate.

La prova si intende superata se il numero delle risposte errate è al massimo pari a quattro; il quinto errore determina l’esito negativo dell’esame.

Una volta che l’ultimo candidato ha completato la prova o quando è trascorso il tempo ultimo utile per la compilazione del quiz, l’esaminatore – dopo aver dichiarato conclusa la prova d’esame convalida il verbale della sessione apponendo la propria firma digitale. L’esito della sessione per tutti i candidati viene quindi stampato ed affisso all’esterno dell’aula d’esame, indicando esclusivamente l’esito e non anche il numero di errori eventualmente commesso.

La prova teorica si articola su 40 domande con risposta “vero” o “falso” (foto Gius195)

La prova pratica

Superato l’esame di teoria, il candidato può richiedere l’autorizzazione ad esercitarsi alla guida (foglio rosa), che gli consente di esercitarsi alla guida sui veicoli delle categorie per le quali è stata richiesta la patente o l’estensione di validità della medesima.

L’autorizzazione è valida per sei mesi. La prova pratica di guida non può essere sostenuta prima che sia trascorso un mese dalla data del rilascio dell’autorizzazione per esercitarsi alla guida.

Gli esami possono essere sostenuti previa prenotazione da inoltrarsi non oltre il decimo giorno precedente la data della prova, entro il termine di validità dell’autorizzazione per l’esercitazione di guida. Nel limite di detta validità è consentito ripetere, per una volta soltanto, la prova pratica di guida.

Le sedute di esame pratico per il conseguimento delle categorie A1, A2, A devono essere organizzate in modo di assicurare trenta minuti per ogni candidato.

Le moto per l’esame

– per il conseguimento della categoria A1 si deve utilizzare un motociclo di categoria A1 senza sidecar, di una potenza nominale massima di 11 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg e capace di sviluppare una velocità di almeno 90 km/h. Se il motociclo è a motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 120 cm3. Se il motociclo è a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,08 kW/kg;

– per il conseguimento della categoria A2 si deve utilizzare un motociclo senza sidecar, di una potenza nominale di almeno 20 kW ma non superiore a 35 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg. Se il motociclo è a motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 400 cm3. Se il motociclo è a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,15 kW/kg;

– per il conseguimento della categoria A: motociclo senza sidecar, la cui massa a vuoto supera 180 kg, con potenza nominale di almeno 50 kW. Lo Stato membro può accettare una tolleranza di 5 kg sotto la massa minima prescritta. Se il motociclo è a motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 600 cm3. Se il motociclo è a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,25 kW/kg.

Per i veicoli di categoria A1, A2 e A è consentita una tolleranza di 5 cm3 sotto la cilindrata minima già prescritta.

Poiché nel corso della prova di valutazione delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento della patente di guida delle categorie A1, A2 e A il candidato deve dimostrare la padronanza nel controllare il veicolo e nell’affrontare in piena sicurezza il traffico, non è consentito utilizzare un motociclo con due ruote “gemellate”; con tale veicolo, infatti, non è possibile valutare, con sufficiente certezza, l’equilibrio del candidato sui veicoli a due ruote.

I veicoli di categoria A1, A2 o A non devono essere necessariamente dotati di cambio di velocità manuale, fatta salva l’apposizione del codice 78 sulla patente conseguita con veicolo con cambio diverso da quello manuale. Qualora la prova venga sostenuta su veicolo con cambio diverso da quello manuale – sulla patente di guida, in corrispondenza della categoria conseguita sarà annotato il codice UE armonizzato “78”: pertanto al titolare della patente così conseguita sarà preclusa la guida di veicoli di categoria A1, A2 o A con cambio manuale.

È considerato dotato di cambio manuale il veicolo nel quale è presente la leva (o il pedale) della frizione per l’avvio, la fermata o il cambio di marcia del veicolo.

I motocicli utili per svolgere gli esami possono, indifferentemente, essere dotati sia di cavalletto centrale che di cavalletto laterale.

Qualora la patente di categorie A1, A2 o A sia richiesta da mutilati e minorati fisici, la prova pratica di guida si svolge su motociclo di corrispondente categoria, dotato degli adattamenti prescritti dalla commissione medica locale.

I candidati privatisti possono sostenere la prova di verifica delle capacità e dei comportamenti su veicoli di loro proprietà o di terzi che ne autorizzano l’uso. Serve dunque una dichiarazione sostitutiva – un’autocertificazione corredata della fotocopia di un documento d’identità dell’intestatario del mezzo – con la quale il proprietario del veicolo (o l’usufruttuario o il locatario) autorizza il candidato a utilizzare il motociclo per sostenere la prova d’esame.

Nel caso in cui il candidato privatista si avvalga di veicolo locato da impresa di noleggio senza conducente, l’esaminatore, prima dell’inizio della prova pratica, deve acquisire agli atti una copia del contratto di noleggio del veicolo.

Saper indossare e allacciare correttamente un buon casco integrale è una delle condizioni di partenza per affrontare l’esame pratico per la patente

Controlli preliminari

Numerosi i controlli che l’esaminatore deve fare prima di iniziare la prova pratica. Fra questi segnaliamo che il candidato deve esibire il “foglio rosa”, in assenza del quale non gli sarà consentito di sostenere l’esame.

Moto automatica o con cambio meccanico? Attenzione! Nel caso in cui il candidato abbia presentato istanza di conseguimento della patente di categoria A1, A2 o A con cambio “meccanico” e quindi, successivamente al superamento dell’esame di teoria, abbia ottenuto il rilascio del “foglio rosa” in cui NON è annotato il codice unionale “78” (quello che limita la patente ai motocicli con cambio automatico), ma alla prova d’esame si presenta con veicolo dotato di cambio automatico, la prova d’esame può ugualmente essere svolta, e, in caso di esito positivo, la patente non sarà rilasciata al candidato, ma lo stesso potrà ritirarla, dopo qualche giorno, presso la sede dell’Ufficio Motorizzazione civile Sulla nuova patente, dunque, in corrispondenza della categoria A1, A2 o A, sarà indicato il codice unionale “78”.

Se, invece, il candidato abbia presentato istanza di conseguimento della patente di categoria A1, A2 o A con cambio “automatico” e quindi, successivamente al superamento dell’esame di teoria abbia ottenuto il rilascio del “foglio rosa” sul quale è annotato il codice unionale “78”, il candidato non può essere ammesso a sostenere la prova di guida con un veicolo dotato di cambio meccanico, tenuto conto che il titolo autorizzativo in suo possesso gli consente di condurre solo veicoli dotati di “cambio automatico”;

Occhiali e lenti a contatto. Se al candidato non è prescritto l’obbligo di lenti, egli può, comunque, ugualmente indossare occhiali, lenti a contatto o occhiali da sole per sostenere la prova di valutazione delle capacità e dei comportamenti;

In caso di maltempo? Nel caso di avverse condizioni atmosferiche, l’esaminatore valuterà se sussistono o meno le condizioni di sicurezza per svolgere comunque la seduta d’esame. Il candidato che, nonostante il parere contrario dell’esaminatore intenda comunque condurre a termine l’esame, sarà ammesso a terminare tutta le prove di valutazione delle capacità e dei comportamenti. In quest’ultimo caso, l’esaminatore annoterà sul verbale, la volontà del candidato di completare la prova d’esame.
Nell’ipotesi in cui l’esaminatore acconsenta a svolgere gli esami, ma a causa delle non favorevoli condizioni atmosferiche uno dei candidati preferisca comunque ritirarsi, lo stesso verrà considerato assente.

Esame difficile? No, ma bisogna prepararsi bene e provare su un percorso uguale a quello della prova vera e propria, per prendere le misure

Le prove d’esame

La prova pratica di guida si svolge presso le sedi degli Uffici Motorizzazione civile ovvero, nel solo caso di candidati di autoscuole, presso le sedi di autoscuole o centri di istruzione automobilistica, previamente ritenute idonee per gli esami fuori sede.

La prova pratica di guida si articola in tre fasi:

FASE 1: Verifica della capacità del conducente di prepararsi a una guida sicura

Il candidato deve essere in grado di prepararsi ad una guida sicura, effettuando le seguenti operazioni:
a) indossare correttamente il casco ed ulteriore abbigliamento protettivo di altro tipo, ove prescritto;
b) effettuare, a caso, un controllo della condizione di pneumatici, freni, sterzo, interruttore di emergenza (se presente), catena, livelli dell’olio, luci, catadiottri, indicatori di direzione e dispositivi di segnalazione acustica.

Si sottolinea che detta fase non rappresenta né un’integrazione, né un’estensione dell’esame di teoria. Di conseguenza, l’esaminatore dovrà verificare in dettaglio queste abilità.
Per il casco, il candidato deve saperlo indossare correttamente, controllando preventivamente l’integrità del dispositivo. Quindi cinghiette, visiera e calotta. Il candidato deve anche saper individuare la targhetta d’omologazione.

Per l’abbigliamento, il candidato deve saper indossare correttamente i guanti, una giacca con protezione dei gomiti e delle spalle, scarpe chiuse e pantaloni lunghi che non possano impigliarsi nel motociclo. Necessarie anche le protezioni delle ginocchia.

Relativamente al controllo del mezzo, il candidato deve saper verificare lo spessore del battistrada e, “a vista” deve controllare pressione di gonfiaggio degli pneumatici, individuandone anche la pressione di gonfiaggio consigliata. Necessario anche saper controllare la corrispondenza della misura degli pneumatici con quella riportata sulla carta di circolazione;

Per i freni il candidato deve saper individuare i comandi dei freni e saper controllare l’assenza di perdite dell’impianto frenante (se possibile). A vista può essere richiesto anche un controllo di cavi e guaine; e bisogna saper capire quale comando attiva il freno anteriore e quale il posteriore. Infine bisogna verificare l’eventuale “corsa a vuoto” dei comandi dei freni.

Attenzione anche allo sterzo. Fondamentale conoscere la disposizione dei comandi sul manubrio, ma bisogna saper controllare che lo sterzo non abbia movimenti anomali, quali giochi o “scalini” nella sua escursione. Verrà chiesto anche di individuare l’interruttore d’emergenza.

Se la moto ha la catena, viene chiesto di effettuare un controllo della tensione. E bisogna saper verificare anche il livello dell’olio sia dell’impianto frenante che del motore.

Controlli da effettuare in diretta anche per lo stato generale di fari e catarifrangenti. E bisogna saper attivare tutti i dispositivi di segnalazione visiva e d’illuminazione. Oltre al clacson.

FASE 2. Gli esercizi preliminari

Si comincia con le prove da fermo: mettere il motociclo sul cavalletto e toglierlo dal cavalletto senza l’aiuto del motore, camminare a fianco del veicolo. Quindi si passa alle prove di equilibrio e di passaggio in corridoio stretto.

La prima prova (slalom e corridoio stretto)

Predisporre un corridoio di 18,2 metri di lunghezza e di 2,2 metri di larghezza. All’interno del corridoio inserire 5 coni, il primo alla distanza di 2,2 metri dalla partenza, gli altri a distanza di 4 metri.

Dopo l’ultimo cono di destra che delimita il corridoio, disporre un cono alla distanza di 2,2 metri e, successivamente disporre altri 5 coni in modo da formare una figura circolare di 8 metri di diametro, al centro del quale è disposto un ulteriore cono.

Dal cono posto sul diametro orizzontale del cerchio alla distanza di 2,2 metri, disporre un cono e, da questo, predisporre un corridoio di lunghezza di 25 metri e di larghezza di 1,3 metri delimitato da coni posti a distanza di 1 metro uno dall’altro.

La prova prevede che il candidato effettui dapprima uno slalom nel primo corridoio, lasciando sulla destra il primo cono posto alla distanza di 2,2 metri dalla partenza. Al termine dello slalom il candidato dovrà descrivere, a velocità ridotta, nel modo più regolare possibile, un percorso avvolgente il cono posto centralmente. Successivamente percorre il corridoio stretto.

Il test non viene superato se si tocca uno o più conti, se si salta un cono durante lo slalom, se si esce dal percorso, se si mette un piede a terra. Esito negativo anche se si mostra una guida irregolare e con scarsa abilità, e se si impiega un tempo inferiore a 15 secondi per completare il percorso. Bisogna andare piano.

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La seconda prova: superamento ostacolo e frenata

Predisporre un corridoio di 48 metri di lunghezza e di 5,5 metri di larghezza. All’interno del corridoio inserire 5 coni, il primo alla distanza di 20 metri, gli altri a distanza di 7 metri.

Al termine del corridoio delimitare una ulteriore area di 22 metri di lunghezza per 11 metri di larghezza; all’interno di tale area porre un cono che disti 11 metri dalla linea di fondo e 3 metri dalla linea laterale e un cono che disti 4,5 metri dalla linea di fondo e 5,5 dalla linea laterale.

A sessanta metri dalla linea di fondo disporre, orizzontalmente due delimitatori bassi (c.d. “cinesini”), distanti 1 metro l’uno dall’altro; dopo ulteriori 10 metri disporre orizzontalmente 3 coni, distanziati tra loro 32,5 centimetri e, alla stessa distanza, un delimitatore basso (c.d. “cinesino”); in corrispondenza di quest’ultimo, porne un altro delimitatore basso a distanza di 1 metro.

Dopo ulteriori 8 metri disporre due delimitatori bassi (c.d. “cinesini”), distanti 1 metro l’uno dall’altro ed infine, dopo 11,5 metri, disporre 4 coni distanziati tra loro longitudinalmente di 50 cm e lateralmente di 1,3 metri.

La prova prevede che il candidato effettui dapprima uno slalom lasciando indifferentemente, sulla destra o sulla sinistra, il primo cono. Al termine dello slalom dovrà passare tra tre coni posti al centro della pista, quindi percorrere il secondo corridoio, passando all’interno dei coni distanziati di 1 metro ed infine arrestare il veicolo in modo che la ruota anteriore superi il primo allineamento, ma non il secondo.

Si viene bocciati se si toccano uno o più coni, se si salta un cono durante lo slalom o si esce dal percorso. Non è consentito poggiare il piede a terra, e bisogna avere una guida regolare, che dimostri abilità. Non ci si può fermare con la ruota anteriore che non ha superato il primo allineamento o che ha superato il secondo allineamento. C’è un tempo limite per il completamento del percorso: 25 secondi.

FASE 3: il comportamento nel traffico

Vengono richieste, su strada aperta la traffico, le seguenti manovre:

a) partenza da fermo: da un parcheggio, dopo un arresto nel traffico, uscendo da una strada secondaria;

b) guida su strada rettilinea: comportamento nei confronti dei veicoli che provengono dalla direzione opposta, anche in caso di spazio limitato;

c) guida in curva;

d) incroci: affrontare e superare incroci e raccordi;

e) cambiamento di direzione: svolta a destra ed a sinistra; cambiamento di corsia;

f) ingresso/uscita dall’autostrada (o eventuali strade ad essa assimilabili) (Si ricorda che, a normativa vigente, i motocicli della categoria A1 non possono circolare sulle autostrade): ingresso mediante corsia di accelerazione; uscita mediante corsia di decelerazione;

g) sorpasso/superamento: sorpasso di altri veicoli (se possibile); superamento di ostacoli (ad esempio vetture posteggiate); essere oggetto di sorpasso da parte di altri veicoli (se del caso);

h) elementi e caratteristiche stradali speciali (se del caso): rotonde; passaggi a livello; fermate di autobus/tram; attraversamenti pedonali; guida su lunghe salite/discese; gallerie;

i) rispetto delle necessarie precauzioni nello scendere dal veicolo.

In tale III fase, l’esaminatore utilizza un sistema di comunicazione audio con il candidato, tramite apparecchio ricetrasmittente o, eventualmente, anche tramite telefono cellulare, verificando il candidato, tramite cuffie auricolari o sistema vivavoce sia in grado di ricevere correttamente le istruzioni fornite dall’esaminatore.

Durante gli esami per il conseguimento della categoria A2 o A si applica la disposizione prevista all’art. 2, comma 1, del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 20 aprile 2012, ai sensi del quale i titolari di autorizzazione ad esercitarsi alla guida possono percorrere le autostrade esclusivamente sulle due corsie più vicine al bordo destro della carreggiata ed è fatto, altresì, obbligo di rispettare i limiti di velocità di cui all’art. 117, comma 2, del codice della strada.

Il candidato è ammesso a sostenere le prove della II e III fase, solo se ha superato rispettivamente quelle della I e II fase.

Le prove delle fasi I e II si svolgono in aree chiuse, specificamente attrezzate.

Abbigliamento necessario
Nel corso delle prove delle fasi II e III, il candidato deve indossare: casco integrale, guanti, giacca con protezione dei gomiti e delle spalle, scarpe chiuse, pantaloni lunghi e protezioni delle ginocchia, paraschiena almeno di tipo CB – central back protector (paraschiena centrale) e può essere anche integrato nella giacca.

Luogo e durata della prova pratica

La durata della prova di guida nel traffico è di 25 minuti. La durata della prova e la distanza percorsa devono essere sufficienti per consentire la valutazione della capacità e dei comportamenti di cui è richiesta la verifica.

La prova nel traffico si svolge in una località stabilita dal competente Ufficio Motorizzazione civile, situata in una zona in cui sia possibile svolgere le manovre richieste per il conseguimento della categoria A1, A2 o A dall’allegato II al decreto legislativo 18 aprile 2011, n. 59. Le autoscuole e i centri di istruzione automobilistica possono richiedere sedute d’esame “in conto privato” anche in comuni diversi da quelli in cui gli stessi hanno sede, a condizione che le località d’esame siano idonee allo svolgimento delle manovre previste dalla normativa vigente.

La III fase della prova pratica va condotta, se possibile, su strade al di fuori del centro abitato, su superstrade ed autostrade (o simili), nonché sui diversi tipi di strada urbana (zone residenziali, zone con limiti di velocità fissati a 30 e 50 km/h, strade urbane a grande scorrimento), rappresentativi delle diverse difficoltà che il futuro conducente dovrà affrontare.

La prova nel traffico si svolge in una località stabilita dal competente Ufficio Motorizzazione civile, situata in una zona in cui sia possibile svolgere le manovre richieste per il conseguimento delle categorie A1, A2 o A dall’allegato II al decreto legislativo 18 aprile 2011, n. 59. Le autoscuole, i centri di istruzione ed i gruppi di autoscuole organizzati possono richiedere sedute d’esame “in conto privato” anche in comuni diversi da quelli in cui gli stessi hanno sede o ha sede una delle autoscuola consorziata o associata, a condizione che le località d’esame siano idonee allo svolgimento delle manovre previste dalla normativa vigente.

La prova deve essere effettuata in diverse condizioni di traffico.

Le regole per fare le rotatorie

A seguito di comportamenti eterogenei fra diversi esaminatori, il Ministero dei Trasporti ha emanato delle linee guida su come il candidato deve comportarti quando deve superare una rotatoria.

La rotatoria è comunque un’intersezione, e le uscite dal carosello possono essere considerate analogamente a delle svolte. In mancanza di specifico segnale di “DARE PRECEDENZA”, solitamente apposto all’ingresso della rotatoria, vige il principio che chi si immette ha la precedenza.

Approssimandosi alla rotatoria, il candidato deve moderare la velocità e controllare il comportamento degli altri conducenti, predisponendosi a dare la precedenza ad altri veicoli ove necessario.

Nel caso di rotatoria ad una sola corsia e strada d’accesso ad una sola corsia per senso di marcia, il candidato:­ deve immettersi nella rotatoria restando in prossimità del margine destro. Nella manovra d’immissione nella rotatoria non è necessario che azioni l’indicatore di direzione sinistro, ma dovrà azionare l’indicatore di direzione destro nel caso intenda imboccare la prima uscita sulla destra. Se non deve uscire al primo braccio, accede all’anello senza attivare l’indicatore di direzione, ma deve azionare quello di destra con idoneo anticipo rispetto al momento in cui imboccherà il braccio di uscita prescelto; in pratica, ciò deve avvenire subito dopo aver superato il braccio d’uscita precedente a quello che dovrà imboccare.

Nel caso di rotatoria a due o più corsie e strada d’accesso con due o più corsie per senso di marcia e il candidato che deve uscire sul lato destro dell’anello (rispetto all’asse di simmetria della rotatoria), il candidato: si avvicina alla rotatoria mantenendosi in prossimità del margine destro della carreggiata di accesso; nell’anello circola sulla corsia di destra; se deve uscire al primo braccio aziona fin da quando è in prossimità dell’anello, l’indicatore di direzione destro; se, invece, intende uscire a una delle uscite di destra successive alla prima, aziona l’indicatore di direzione destro successivamente all’ingresso nell’anello, con anticipo rispetto al momento in cui imboccherà il braccio di uscita prescelto (in pratica, subito dopo aver superato il braccio d’uscita precedente a quello che dovrà imboccare).

Nel caso di rotatoria a due o più corsie e strada d’accesso con due o più corsie per senso di marcia e il candidato che deve proseguire diritto (rispetto all’asse di simmetria della rotatoria), il candidato: in assenza di traffico, mantiene la corsia di destra (sia nel ramo di ingresso che all’interno dell’anello) e non utilizza gli indicatori di direzione, salvo quelli di destra in prossimità dell’uscita prescelta (cioè subito dopo aver superato il braccio precedente a quello che dovrà imboccare). In caso di traffico intenso, invece, può scegliere una qualsiasi corsia libera per immettersi nella rotatoria, continuando a mantenere la stessa posizione all’interno dell’anello (comportamento assimilabile alla marcia per file parallele). Prima di uscire dalla rotatoria deve, con conveniente anticipo, spostarsi sulla corsia di destra, azionando preventivamente l’indicatore di direzione destro e verificando di non tagliare la strada ad altri veicoli sull’anello. In caso di traffico intenso all’interno dell’anello, con altri conducenti che effettuano le medesime scelte di percorso, deve mantenere la stessa corsia sia in ingresso che nella percorrenza della rotatoria, azionando l’indicatore di direzione destro con idoneo anticipo rispetto all’uscita (in pratica, subito dopo aver superato il braccio d’uscita precedente a quello che dovrà imboccare).

Nel caso di rotatoria a due o più corsie e strada d’accesso con due o più corsie per senso di marcia e il candidato che deve uscire sul lato sinistro dell’anello (rispetto all’asse di simmetria della rotatoria), il candidato: si avvicina alla rotatoria come se si trattasse di una svolta a sinistra, cioè portandosi nella corsia di sinistra della strada di accesso; si immette nella rotatoria attivando l’indicatore di direzione sinistro; nell’anello circola nella corsia di sinistra, mantenendo in funzione l’indicatore di direzione sinistro. Qualora sul ramo di accesso e nell’anello vi sia intenso traffico e non sia possibile occupare la corsia di sinistra, il candidato (anche se deve svoltare in un ramo di sinistra) resta sulla corsia di destra.

Per chi ha preso la patente A o B fra il 1° gennaio 1986 e il 25 aprile 1988, è necessaria una prova integrativa solo per poter circolare all’estero. In questo caso, la prova in questione si articolerà solo sulle fasi 1 e 2 dell’esame pratico.

Come verrete giudicati

La valutazione del candidato deve riflettere la padronanza dimostrata dal candidato nel controllare il veicolo e nell’affrontare in piena sicurezza il traffico.

Nel corso della prova gli esaminatori devono prestare particolare attenzione se il candidato dimostri o no nella guida un atteggiamento prudente e senso civico. La valutazione deve tenere conto dell’immagine complessiva presentata dal candidato in merito, fra l’altro, ai seguenti elementi: stile di guida confacente e sicuro, che tenga conto delle condizioni meteorologiche e di quelle della strada, delle condizioni di traffico, degli interessi degli altri utenti della strada (in particolare i più esposti), anticipandone le mosse.

L’esaminatore valuta inoltre le capacità del candidato in merito agli aspetti seguenti:

– controllo del veicolo, in base agli elementi seguenti: corretto impiego di cinture di sicurezza, specchietti retrovisori, poggiatesta, sedili, fari e dispositivi assimilabili, frizione, cambio, acceleratore, freno, sterzo;

– controllo del veicolo in situazioni diverse ed a diverse velocità; tenuta di strada (soprattutto in condizioni di scarsa aderenza e in caso di attraversamento di binari); massa, dimensioni e caratteristiche del veicolo;

– osservazione: osservazione a 360 gradi; corretto impiego degli specchietti; visuale a lunga e media distanza, nonché a distanza ravvicinata;

– precedenze: precedenze agli incroci ed ai raccordi; precedenze in situazioni diverse (ad esempio in caso di inversione, di cambiamento di corsia, di manovre speciali), comportamenti agli attraversamenti pedonali;

– corretto posizionamento sulla strada: nella giusta corsia, sulle rotonde, in curva, a seconda del tipo di veicolo e delle sue caratteristiche; preposizionamento;

– distanze di sicurezza: mantenimento delle dovute distanze di sicurezza dal veicolo che precede e da quelli a fianco; mantenimento delle dovute distanze dagli altri utenti della strada;

– velocità: rispetto del limite massimo, adattamento della velocità alle condizioni di traffico/climatiche, eventuale rispetto dei limiti fissati a livello nazionale; guida ad una velocità che permetta l’arresto nel tratto di strada visibile e privo di ostacoli; adattamento della velocità a quella di altri veicoli simili;

– semafori, segnaletica stradale e segnalazione di condizioni particolari: corretto comportamento ai semafori; rispetto dei comandi impartiti dagli agenti del traffico; rispetto della segnaletica stradale (divieto e obbligo); rispetto della segnaletica orizzontale;

– segnalazione: effettuare le necessarie segnalazioni, nei tempi e nei modi opportuni; corretto impiego degli indicatori di direzione (sia in fase di attivazione che disattivazione); comportamento corretto in risposta alle segnalazioni effettuate dagli altri utenti della strada;

– frenata ed arresto: tempestiva riduzione della velocità, frenate ed arresti adeguati alle circostanze; anticipo;

– precauzioni da adottare nel lasciare in sosta il veicolo nello scendere dallo stesso.

Inoltre, chiunque si trovi alla guida di un veicolo a motore deve in ogni momento possedere conoscenze, capacità e comportamenti in modo da poter:

– riconoscere i pericoli del traffico e valutarne la gravità;

– essere in controllo del proprio veicolo, in modo da non originare situazioni pericolose e da poter reagire prontamente trovandovisi invece coinvolto;

– rispettare il codice della strada ed in particolare le disposizioni volte a prevenire gli incidenti ed a mantenere il traffico scorrevole;

– individuare i principali guasti tecnici nel proprio veicolo, in particolare quelli che potrebbero avere ripercussioni sulla sicurezza, e porvi adeguato rimedio;

– tenere conto di tutti i fattori che possono influenzare il comportamento di guida (alcool, stanchezza, disturbi della vista, ecc.), rimanendo così nel pieno possesso di tutte le facoltà necessarie per garantire la sicurezza della guida;

– contribuire alla sicurezza di tutti gli utenti della strada, soprattutto dei più esposti ed indifesi, dimostrando il dovuto rispetto per il prossimo.

Bocciatura immediata per violazione di una norma che comporta (anche in caso di recidiva), la sospensione della patente di guida. Si elencano le principali fattispecie:

– superare di oltre 40 Km/h il limite massimo di velocità;

– circolare contromano in corrispondenza delle curve, dei raccordi convessi o in altri casi di limitata visibilità;

– percorrere la carreggiata contromano in una strada divisa in più carreggiate separate;

– sorpasso in corrispondenza di curve o dossi e in ogni altro caso di scarsa visibilità;

– sorpasso di veicolo che ne stia superando un altro:

– sorpasso di veicoli fermi o in lento movimento ai passaggi a livello, ai semafori o per altre cause di congestione della circolazione, quando a tal fine sia necessario spostarsi nella parte della carreggiata destinata al senso opposto di marcia;

– sorpasso in prossimità o corrispondenza delle intersezioni;

– invertire il senso di marcia nonché percorrere la carreggiata contromano in ambito autostradale;

– circolare, al di fuori dei casi previsti, sulla corsia riservata alla sosta di emergenza o sulla corsia di variazione di velocità in ambito autostradale;

– omettere la precedenza dovuta nelle intersezioni stradali;

– immettersi sulla strada principale da una secondaria senza dare la precedenza ai veicoli che percorrono la strada principale;

– proseguire la marcia quando le segnalazioni del semaforo o dell’agente del traffico vietino la marcia stessa;

– non usare la massima prudenza nell’approssimarsi ad un passaggio a livello;

– effettuare il sorpasso senza superare rapidamente il conducente che lo precede sulla stessa corsia, senza mantenere un’adeguata distanza laterale, senza riportarsi a destra appena possibile, evitando di creare intralcio o pericolo;

– mancata distanza di sicurezza con collisione e grave danno ai veicoli;

– mancato arresto del veicolo in caso di incrocio ingombrato o su strade di montagna;

– mancato uso delle cinture di sicurezze o dei sistemi di ritenuta;

– uso del cellulare durante la guida.

Il giudizio finale di idoneità o di non idoneità è rimesso alla valutazione dell’esaminatore, che terrà conto del numero e della gravità degli errori commessi dal candidato, nonché dal generale “senso di sicurezza” che l’esaminatore stesso percepisce durante l’intera prova d’esame.

Nel caso di esito positivo, l’esaminatore consegna la patente al candidato immediatamente al termine della sua prova di valutazione delle capacità e dei comportamenti.

Nel caso di esito negativo, l’esaminatore ritira il foglio rosa, qualora si tratti della seconda prova pratica di guida o, pur trattandosi della prima prova, la scadenza di quest’ultimo non consente di sostenere una seconda prova, nel termine previsto dall’articolo 121, comma 10, del codice della strada.

Si può ripetere la prova pratica?

Il candidato per una sola volta può richiedere il riporto dell’esito positivo dell’esame di teoria su una nuova pratica di conseguimento della patente di guida.

La richiesta di riporto è possibile per una sola volta. Pertanto in caso di mancato superamento delle due prove di guida, nell’arco di validità del secondo “foglio rosa”, il candidato dovrà ripetere la prova di teoria.


Per maggiori informazioni o dubbi, potete scrivendoci sul Forum, che trovate in basso, o in email (info@motoskills.it). Potete inoltre reperire la circolare del Ministero dei Trasporti Prot. n. 28822 del 19 settembre 2019: “Conseguimento patente A1, A2, A”.

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Home Forum Patente moto

Visualizzazione 3 filoni di risposte
  • Autore
    Post
    • #18344
      marcobosche
      Partecipante

      Mio figlio, prossimo ai 21’anni, ha da più di due anni la patente A2 con le marce (a suo tempo volle acquisire prima la patente A2 e dopo la B).
      Ovviamente aveva a 16 anni la A1 ed a 14 la Am.
      Deve adesso fare l’esame per la A? C’è chi dice che dopo due anni di A2 senza multe nonché decurtazioni di punti patente, può acquisire la A con semplice richiesta di adeguamento.
      Cari Forumisti, ne sapete niente?
      Grazie.

    • #18346
      Anto
      Moderatore

      Ciao Marco, sono abbastanza ignorante sulle patenti dato che io tempo a suo tempo l’ho comprata 🤣🤣se pazienti un po sicuramente risponderà Mastic che è abbastanza ferrato in materia 😅

    • #18348
      Mastic
      Amministratore del forum

      No Marco, il passaggio automatico da una patente alla superiore è stato abolito ormai da tempo.
      Quindi per il passaggio dalla A2 alla A ora bisogna obbligatoriamente rifare l’esame pratico di guida con una moto di adeguata cilindrata e potenza.
      I requisiti in questo caso sono i seguenti:
      per il conseguimento della categoria A: motociclo senza sidecar, la cui massa a vuoto supera 180 kg, con potenza nominale die almeno 50 kW. Lo Stato membro può accettare una tolleranza di 5 kg sotto la massa minima prescritta. Se il motociclo è a motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 600 cm3. Se il motociclo è a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,25 kW/kg“.
      I veicoli di categoria A1, A2 o A non devono essere necessariamente dotati di cambio di velocità manuale, fatta salva l’apposizione del codice 78 sulla patente conseguita con veicolo con cambio diverso da quello manuale. Qualora la prova venga sostenuta su veicolo con cambio diverso da quello manuale – sulla patente di guida, in corrispondenza della categoria conseguita sarà annotato il codice UE armonizzato “78”: pertanto al titolare della patente così conseguita sarà preclusa la guida di veicoli di categoria A1, A2 o A con cambio manuale.
      È considerato dotato di cambio manuale il veicolo nel quale è presente la leva (o il pedale) della frizione per l’avvio, la fermata o il cambio di marcia del veicolo
      “.

      Sto per pubblicare una circolare della Motorizzazione che fornisce tutti i chiarimenti necessari per il conseguimento della patente. A breve in home page 🙂

    • #18363
      Mastic
      Amministratore del forum

      Pubblicato articolo esteso sulla patente moto.
      Lo trovate QUI!

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