Dossi non a norma? Facciamogliela pagare!

Non bastano le buche. A creare situazioni di pericolo per noi motociclisti ci si mettono anche i tantissimi dossi rallentatori, disseminati illecitamente su tutte le strade. Mal segnalati, troppo alti, fuori norma per la pendenza, spesso si trasformano in trampolini. Per questo, in caso d’incidente, non passiamoci sopra e chiediamo il risarcimento

 

C’era una volta una notte, durante la quale tornavo a casa beato. All’improvviso il mio scooter si è impennato violentemente e ha saltato: avevo preso un dosso, non segnalato, ripido e invisibile. Ho sbattuto con la parte frontale del casco sul parabrezza e sono rimasto fortunosamente in piedi. Mi sono spaventato, e ho preso un bel colpo sui reni. Una botta che sicuramente non ha fatto bene neanche al mio scooter.
Era successo che durante la giornata, era comparso un dosso rallentatore di asfalto (non a norma), che non aveva alcuna verniciatura che lo rendesse visibile. E neanche un cartello ad avvisare.
Lì per lì ci sono rimasto male, era tardissimo, e ho proseguito dritto senza fermarmi, con la rabbia che montava mano a mano. Il giorno dopo sono tornato a fotografare quella trappola stradale, per fare un esposto; ma nel frattempo era stata stesa la vernice.

A quanti di voi è capitato di rischiare di cadere su un dosso rallentatore non segnalato e non visibile?

Tanti, vero? Sapete che molti, moltissimi di questi dispositivi non sono a norma? Le amministrazioni li mettono infatti su strade dove non sarebbero consentiti; ma non mancano i dossi costruiti senza rispettare le specifiche di legge.
La norma che regola la materia dei dossi rallentatori, classificati come “segnali stradali complementari“, è il Regolamento di Esecuzione e Attuazione del Codice della Strada (DPR 16 dicembre 1992 – art 179). Vediamo cosa dice.

 

Queste le misure delle tre tipologie di dossi secondo la norma

Il posizionamento
La più frequente violazione della legge riguarda la tipologia di strade dove vengono installati questi dispositivi. La legge dice che “I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences”. E continua: “Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”.

Tutti quei dossi che troviamo sulle strade statali, all’ingresso dei centri urbani -dunque-, ma anche sulle strade urbane di scorrimento, sono fuorilegge!

Tutti i tipi di rallentatori sono posti in opera previa ordinanza dell’ente proprietario della strada che ne determina il tipo e la ubicazione. Quello che fanno i comuni, è adottare la scappatoia del passaggio pedonale rialzato. In questo caso approfittano di un vuoto legislativo. Perché il Regolamento non cita i passaggi pedonali rialzati, che secondo la nostra interpretazione vanno considerati a tutti gli effetti dei dossi. Quindi dovrebbero essere soggetti alle medesime norme di costruzione.

 

Le dimensioni
Il Regolamento prescrive anche forma e dimensioni dei dossi rallentatori, che si dividono in 3 tipologie in funzione del limite di velocità della strada sulla quale debbono essere installati.

a) per limiti di velocità pari od inferiori a 50 km/h, larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;

b) per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h, larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;

c) per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h, larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm

Importante anche che “I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) può essere realizzato anche in conglomerato -leggi asfalto-”.
Per quelli prefabbricati è fatto obbligo di utilizzare componenti approvati dal Ministero dei lavori pubblici – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale.
Per la forma, come si vede dagli schemi, le rampe di salita e discesa dal dosso, debbono essere lunghe quanto la superficie piana rialzata. Troppo spesso invece vediamo rampe troppo corte, con pendenze eccessive.

 

La segnalazione del dosso
La presenza dei dossi di rallentamento deve essere segnalata dallo specifico cartello, preferibilmente di formato ridotto, che deve essere posto almeno 20 metri prima. A questo deve essere abbinato anche il cartello con il limite di velocità, a meno che sulla strada non sia già imposto un limite massimo di velocità analogo. Quando poi i dossi sono più di uno (distanza fra uno e l’altro fra i 20 e i 100 metri), bisogna aggiungere al cartello con il dosso il pannello integrativo con la parola “serie” oppure “n. … rallentatori“.

 

Infine, i colori
i dossi rallentatori vanno evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli visibili sia di giorno che di notte.

 

La questione dei passaggi pedonali rialzati
Su questo punto, come già scritto, gli amministratori giocano dicendo che non sono equiparabili ai dossi rallentatori. In questo modo ne installano su strade di tipologia superiore e bypassano anche l’altezza massima prescritta per i rallentatori. Perché si tende a mettere i passaggi pedonali a filo con il marciapiede, che di solito supera i 7 centrimetri.
In questo caso, l’eventuale richiesta di risarcimento a seguito di incidente potrebbe essere più complessa; ma va valutata caso per caso.
Diversa la questione delle eventuali vernici scivolose o poco visibili! Molti comuni hanno preso l’abitudine di colorare il fondo dei passaggi pedonali. Ormai ce ne sono di rossi, gialli, azzurri, verdi. Tutte queste colorazioni sono fuori norma, visto che per il Codice (commi 5 e 6 art 137 del Regolamento) gli unici colori utilizzabili (e secondo prescrizioni ben precise) sono il bianco, il giallo e l’azzurro. Perché sono quelli che garantiscono il migliore contrasto e quindi la più alta visibilità in differenti condizioni di luce, magari con la pioggia; e anche considerando alcune patologie della vista. Tra l’altro, considerando che le strade sono scure, il contrasto migliore lo si ottiene semplicemente dipingendo le strisce pedonali bianche. Al limite è prevista la possibilità di una bordatura scura delle strisce in caso di asfalti particolarmente chiari.
Per quanto riguarda le caratteristiche delle vernici, in attesa che il Ministero dei Trasporti emani il disciplinare previsto dal Regolamento d’Attuazione del Codice della Strada, la norma di riferimento è la UNI EN 1436:2004.
In caso d’incidente causato da vernici fuori norma per colorazione o scivolosità, si può tentare di agire contro l’ente responsabile della strada. A riguardo c’è anche una sentenza della Corte dei Conti, che può essere utilizzata per suffragare la tesi. Con la sentenza 38 del 14 marzo 2017, la sezione per il Veneto della Corte dei Conti ha infatti condannato il responsabile dell’area tecnica di un comune ha rifondere il danno erariale causato all’amministrazione dall’aver autorizzato la colorazione verde del fondo per 55 passaggi pedonali. Il conto? 1.155 euro.

 

In conclusione: chiedete di essere risarciti!
Dunque, se avete un incidente causato da un dosso posizionato su una strada dove non potrebbe essere utilizzato, o magari realizzato con misure e forme non conformi al modello prescritto dal Regolamento, se scivolate su vernici poco visibili per la loro colorazione o di scarsa qualità, il consiglio è di chiedere il risarcimento dei danni all’ente proprietario della strada.
Due i presupposti di base per questa azione, che si fonda sull‘insidia o il trabocchetto stradale: la non visibilità del pericolo e la non prevedibilità dello stesso. Le fonti legislative alle quali fare riferimento sono gli articoli 2043 e 2051 del Codice Civile.

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    • #7085
      Mastic
      Amministratore del forum

      Questa discussione è stata originariamente aperta per essere collegata a un articolo sui dossi stradali non a norma. Successivamente è stata collegata ANCHE a un articolo su come chiedere risarcimento per i danni da buca. Articolo che trovate cliccando QUI

      Ho aperto il mio articolo raccontando di una notte, quando sono volato (in alto) su un dosso rallentatore appena costruito, non a norma per la pendenza della rampa, non segnalato e invisibile.
      Non sono caduto, ma mi sono incazzato. E il giorno dopo sono tornato a fotografarlo, ma… l’avevano verniciato.

      Avete anche voi storie di dossi maledetti?

      Condividetele qui, perché c’è modo anche (in caso d’incidente) di chiedere un risarcimento all’ente proprietario della strada.

      Qui il mio articolo

      Ho un appello! Non sono riuscito a trovare una foto bella per l’apertura del pezzo. Domani esco, la faccio e sostituisco quella pubblicata. Ma… se avete per caso una foto a tema, mandatemela subito (mastic@motoskills.it), grazie!!!

      • Questo topic è stato modificato 5 anni, 5 mesi fa da Mastic.
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    • #7089
      Anonimo
      Inattivo

      Qualche mese fa volevo proprio fare alcune riflessioni sui dossi artificiali, cosiddetti rallentatori di velocità. Ne stanno sorgendo in quantità e ogni sindaco pensa che, se non ne autorizza una certa quantità, di non essere un buon sindaco. Però la legge è chiara ed i dossi possono essere installati a determinate condizioni e su certe tipologie di strade. E allora i sindaci che fanno? … gli attraversamenti pedonali, in sostanza rallentatori con meno vincoli. E così assisti anche a dei controsensi, attraversamenti pedonali su strade con in un solo lato il marciapiede e sull’altro il …. niente!
      E intanto le palle soffrono (non è un eufemismo) e l’inquinamneto aumenta con la frenata prima del dosso e la successiva accelerata subito dopo.

    • #7091
      aquilasolitaria
      Partecipante

      Rileggerò con calma appena posso :- argomento interessante viste le astrusità che si vedono per le strade.-
      lampsssss
      aquilasolitaria

    • #7098
      Lollo
      Partecipante

      Si Si…anche io qualche caso limite ce l’ho in mente…appena posso vi aggiorno.
      Cheers

    • #7101
      albertopape
      Partecipante

      Qualche anno fa,in periferia a Verona,a pochi km dal centro di notte hanno montato due rallentatore a poche decine di metri uno dall’alto tra due curve a 90°….
      alle 7.30 della mattina successiva ci ha lasciato le penne un motociclista che quella strada la faceva tutte le sante mattine x andare al lavoro.
      Erano talmente ripidi e “secchi” che il primo lo ha balzato in alto e il secondo lo ha fatto volare contro un pilastro del cancello di una proprietà…

      Caio limite lo capisco, ma da noi non li segnalano bene come fanno in altri stati Europei…che magari come rallentatore usano delle gicane con fioriere o cose simili…

      Poi dopo lo spiacevole fatto… sono stati rimossi e sostituiti con due molto piu distanti e fatti come dio comanda.

      Come spesso accade in tutte le cose… da noi se non ci scappa il moto non si risolve.

    • #7102
      Tiggy
      Partecipante

      Il problema è riuscire a misurare il dosso!!! 😀

    • #7103
      claiot
      Partecipante

      Io preferisco non commentare.
      A volte sogno di diventare sindaco e come primo atto in assoluto far togliere tutti i dossi dalla città, tutti, nessuno escluso.
      Sono inutili, pericolosi e fonte inesauribile di inquinamento.
      Mi taccio, sono già incazzato…

    • #7105
      Bobpezzadoo
      Partecipante

      qui a Spezia nelle vicinanze degli alloggi dei sottoufficiali della marina, quando piove e fa freddo sulla sommità dei dossi artificiali l’aria è più rarefatta e spesso ci nevica

      • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 7 mesi fa da Bobpezzadoo.
    • #7116
      Anonimo
      Inattivo

      qui a Spezia nelle vicinanze degli alloggi dei sottoufficiali della marina, quando piove e fa freddo sulla sommità dei dossi artificiali l’aria è più rarefatta e spesso ci nevica

      Ah!Ah!Ah! … bellissima

    • #7125
      Fuzz
      Partecipante

      Io li odio con tutto me stesso, specie quelli in Corsica :-\ su uno non segnalato fra San Florance e Bastia,
      sono letteralmente volato…e le due bottiglie di Passito e Patrimonio che avevo nel (pardon) bauletto sono andate in frantumi.
      Ci sarebbero gli estremi per aprire un contenzioso internazionale.

      • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 7 mesi fa da Fuzz.
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    • #8179
      Mastic
      Amministratore del forum

      Ho integrato inserendo anche un articolo su come chiedere risarcimento in caso di incidente o danno da buca. Lo trovate in home page o cliccando QUI.
      Resta l’invito a tutti voi che leggete a contribuire con le vostre storie ed esperienze. Sperando che risolvano prima possibile lo stato VERGOGNOSO delle nostre strade

    • #8535
      Mastic
      Amministratore del forum

      Date un’occhiata a questo articolo e…

      …no comment

    • #8537
      lborselli
      Partecipante

      Le strade di tutto il nostro Paese sono sciaguratamente a pezzi. Vero, i soldi non ci sono e qualora lo fossero, il patto di stabilità ne impedisce in gran parte l’uso, a meno che non ci passi il Giro d’Italia o non arrivi una qualche personalità… Chiudere le strade per ragioni di sicurezza (lo prevede anche la Costituzione), senza passare magari per lo stato di emergenza, significa peggiorare la situazione, perché gli esercizi commerciali non sono raggiungibili e quindi un’intera economia, già provata, rischia di collassare. Non conosco la realtà abruzzese: in Toscana forse andiamo un pochino meglio, ma ci sono comunque buche ovunque, tranne che in autostrada. Non so, forse servirebbe una risposta formale delle autorità… Ora, con questa ordinanza, loro sono formalmente liberi da responsabilità in caso di incidente…

    • #8538
      Anto
      Moderatore

      Certo che dopo un inverno ricco di precipitazioni atmosferiche e repentini cambi di temperatura ritrovarsi con la maggior parte di strade tutte rotte non è molto bello specie che le casse di comuni ed enti sono sempre più a secco.
      Credo che non abbiano avuto altra scelta che interdire il transito agli utenti più deboli della strada per pararsi nuovamente il c*lo dopo gli assurdi limiti di velocità, effettivamente è una brutta cosa non poter transitare su strade che si prestano al mototurismo visto che siamo obbligati a pagare una tassa di possesso alle regioni e un assicurazione

    • #8542
      zio franco
      Partecipante

      Ora qualcuno inizia a capire quanto sia importante pagare le tasse per il bene comune
      Si la politica è infame,come infami sono chi ne approfitta

      Ricordo chi rideva pensando agli affari in arrivo col terremoto dell’Aquila, è pur vero che comunque ha problemi più grossi da risolvere del transito dei motocicli, ma è una spirale perversa in cui il primo che fa un passo in avanti il resto viene a cascata

      Amatrice e circondario sarà nelle stesse condizioni immagino

    • #8545
      aquilasolitaria
      Partecipante

      @ zio franco …. cosa intendi per <Ora qualcuno inizia a capire quanto sia importante pagare le tasse per il bene comune> ? Le tasse si son sempre pagate e gli evasori son sempre stati perseguiti a norma di legge.
      Se le entrate non son sufficienti è perchè sono spese male .- Non sarà mica colpa del cittadino se non ci sono i soldi per riparare le strade …
      Macchè scherziamo ? Ci sono evasori ? E’ colpa di una politica permissiva che permette agli evasori di farla franca.-

      • #8547
        Mastic
        Amministratore del forum

        Aquila, sarei completamente in disaccordo con te, se non fosse per la tua ultima frase, che invece riassume bene un pensiero che evidentemente condividiamo.
        Credo che l’Italia abbia due problemi. Uno è quello degli sprechi e delle ruberie, l’altro è quello di una quota altissima e unica in Europa di evasione fiscale. A me ziofranco ha fatto venire in mente una frase criticatissima perché incompresa di Padoa Schioppa: le tasse sono bellissime. La gente non ha capito il senso di quella frase; che è molto nelle parole di ziofranco.

        Poi avevo scritto un papiro che ho cancellato, perché quando parto non mi fermo più! 🙂

    • #8561
      aquilasolitaria
      Partecipante

      Lo so … Riccardo … che ci sarebbe un poema da scrivere sull’argomento. E qui in poche righe ci si può soffermare solo su alcuni punti, e non sempre fulcro della situazione, che tra l’altro possono essere interpretati in modo fuorviante. Io non mi soffermo sull’artigiano che evade; mi soffermo sui soldi del MOSE di Venezia …. mi soffermo su linee ferroviarie inutili come la Sacile > Gemona che fan viaggiare treni vuoti … insomma sulle cattedrali nel deserto che ormai sono edificate su tutto il territorio italiano e non solo al sud .- E la colpa non è dei cittadini ma dei nostri politici che pensano più allo sgabello da riscaldare che ai problemi del nostro paese. Però purtroppo si son persi i valori del preoccuparsi nel governare … si festeggia se si vincono le elezioni e francamente non capisco come si possa festeggiare nella preoccupazione che ci dovrebbe essere nell’essere chiamati a governare.-
      sempre con lampssss ….almeno dimentichiamo e ci rilassiamo.
      aquilasolitaria

    • #10837
      Anadin74
      Partecipante

      Ne hanno appena installati 2 qui ad Appiano G. in zona centro sportivo La Pinetina(dove si allena una squadra di calcio di serie A).Secondo me sono a meno di 20m l’uno dall’altra e controllerò se sul cartello riporta che sono 2 in sequenza.

    • #12943
      Mastic
      Amministratore del forum

      Per rimanere in tema, a Roma c’è un forte aumento degli incidenti da buca, che nel 2018 hanno originato almeno (almeno) 153 morti. Avete letto bene.
      QUI l’articolo di Repubblica (ispirato dal Codacons, che pensa anche a una class action) che ne parla

      • #12954
        Tiggy
        Partecipante

        Il tema è serio, il Codacons invece non mi ispira alcuna fiducia.. ormai manca solo la class action contro le vacche per eccessiva flatulenza e poi le hanno fatte tutte!

        • #12955
          Mastic
          Amministratore del forum

          Il tema è serio, si. Sin troppo. Difficilissimo da affrontare, perché c’è un problema oggettivo, che è la mancanza di fondi. E, indipendentemente dalle ragioni della mancanza di fondi, bisogna farci i conti.

          Sul Codacons ovviamente non mi pronuncio. Tra l’altro, sono in un’altra associazione di tutela dei consumatori, come credo sia noto.

    • #12960
      zio franco
      Partecipante

      All’ordine del giorno anche l’Armadillo,prodotto dall’azienda Campana Road Safety e installato per la prima volta in prossimità di un bivio pericoloso

      Insieme ai 250 km (sic !) del guard rail con certificazione di sicurezza stradale Iso 39001

      Mancano solo 837.243 km ed abbiamo finito 🙁

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