Veder costruire da zero uno scooter. Parlare di pneumatici con i tecnici della Honda e della Pirelli. Passare una giornata in moto a spasso su un percorso panoramico. Il tutto in compagnia di un gruppo dove ognuno si sente parte dell’evento. È questo il succo della due giorni che Honda, Pirelli e Netbikers hanno creato e vissuto, ospiti dello stabilimento Honda di Atessa
I tornelli della Honda di Atessa per i netbikers hanno iniziato a girare alle 10 di venerdì 31 agosto, quando i primi, quelli che venivano da più lontano, erano già arrivati da oltre un’ora e mezza. Il tempo per i saluti e siamo subito in aula. Inizia Luca Fiorentino, che su queste pagine conoscete come Lukethebike. Luca lavora per Honda Motor Europe nell’R&D (la qualifica esatta è Genteki Rider – se cercate in rete il significato della parola genteki, capirete molto della mission lavorativa del nostro amico), e parte da una presentazione globale dell’universo Honda, condita da numeri sul mercato mondiale. Quindi ci avviamo alla visita vera e propria.
La lavorazione dell’albero motore
Come si costruisce il Forza 300 Si comincia dal reparto assemblaggio motori. Vediamo le lavorazioni meccaniche, che partono dai pezzi grezzi. I robot, assistiti dagli uomini (e dalle donne), che piano piano arrivano alla perfezione del pezzo pronto per essere usato. Il tocco umano c’è sempre, ci spiega Luca, perché il robot non è perfetto, ha bisogno di essere controllato in determinati passaggi. Poi, alla fine, serve l’uomo, quello con il martello, che equilibra al centesimo gli alberi motore, uno a uno. Alla fine della linea, vediamo i motori completi, che vanno via su grosse rastrelliere dotate di ruote, in direzione della linea di montaggio. Seconda area di lavoro: la saldatura. Qui si producono i telai. Ci sono pezzi precostruiti, pronti per costituire un telaio. Intorno a zone come il cannotto di sterzo ci sono molte lavorazioni da fare, tanti pezzetti piccoli da saldare, e allora quella parte si prepara prima, separatamente. Qui invece gli addetti mettono i vari componenti su dime specifiche, quindi i robot provvedono alle saldature. Le aree di lavoro dei robot sono chiuse, con pareti che non permettono di vedere attraverso. Ma ci sono degli oblò in vetro scuro, per proteggere i nostri occhi, visto che i raggi UV generati dalle saldatrici sono dannosi. Ancora un passaggio alla zona verniciatura, dove gli addetti lavorano in una camera stagna, spruzzando verso una parete dove scorre acqua. Sono vestiti integralmente, e dotati di respiratore. Finalmente entriamo nella linea produttiva. L’abbiamo già vista lo scorso anno, ma è sempre affascinante. Si comincia con l’apposizione della targhetta con il numero del telaio, e mano a mano che passeggiamo lungo la linea, il veicolo prende forma. Intorno ci sono altre zone di produzione. A sinistra assemblano i manubri con i comandi e i cablaggi. A destra ancora il gruppo propulsore, sul quale vengono montati ruota posteriore, ammortizzatori e cavalletto. C’è un via vai di carrelli elettrici, che trasportano grandi quantità di componenti premontati. Ruote, parti di carrozzeria. La nostra passeggiata lungo i 150 metri della linea di produzione è finita. Di fronte abbiamo i veicoli, appena finiti. Quando siamo arrivati qui erano solo pezzi sparsi, ora sono scooter pronti. Di più, proprio di fronte all’uscita dalla linea di produzione, c’è il reparto collaudo, dove si mette la benzina, si collega il circuito elettrico e si accende il motore per la prima volta. 2-3 minuti in tutto, per una verifica completa, dal funzionamento delle luci e del parabrezza elettrico a quello del motore, passando per l’ABS e il CBS. Intorno ci sono i reparti dove vengono sistemati i veicoli che non passano la verifica finale, suddivisi per tipologia di difetto: motore, carrozzeria, impianto elettrico. Tutto viene annotato automaticamente dal sistema informatizzato, in modo che l’azienda possa ricostruire in ogni momento la storia costruttiva di un veicolo, partendo dal numero di telaio.
L’ing. Giuliano Bonaccorsi della Pirelli ha svelato molti aspetti poco noti degli pneumatici
Che sorpresa gli pneumatici! Quarantacinque minuti per il pranzo a mensa, e siamo di nuovo in aula. Si parte con il forum tecnico sui pneumatici. Il primo a parlare è l’ing. Giuliano Bonaccorsi, R&D Manager del settore Enduro Stradale della Pirelli. Una sorpresa che con Lukethebike abbiamo voluto riservare ai netbikers, coinvolgendo anche una seconda casa in questo appuntamento. Bonaccorsi parte dalle basi, da come si leggono i codici sulle spalle dei pneumatici, e da quante informazioni vi si possono reperire. Poi passa alla struttura delle gomme, illustrando i componenti utilizzati, e le diverse filosofie costruttive, fra acciaio e aramide. Il discorso si approfondisce ancora di più quando si passa a spiegare la differenza fra pneumatico radiale e convenzionale. Perché al di là della semplificazione che si fa dicendo che il radiale ha le tele trasversali al senso di rotolamento, Bonaccorsi ha spiegato che un pneumatico si definisce radiale se le tele hanno un angolo superiore ai 70 gradi. E ci sono coperture convenzionali che hanno angoli vicini a quelli del radiale. Ma perché radiale? E perché alcune moto hanno ancora oggi gomme convenzionali? Su questo l’Ingegnere della Pirelli si è dilungato molto, rispondendo alle tantissime domande della platea. Spingendosi a illustrare le differenti caratteristiche degli pneumatici in funzione della destinazione d’uso. E così abbiamo scoperto che le gomme per moto supersportive (radiali) sono meno rigide e pesanti delle gomme per mezzi assai meno performanti (convenzionali); perché queste ultime debbono “sostenere” di più il veicolo. Poi la parola è passata a Lukethebike, il quale, dopo aver rinfrescato il discorso dello scorso anno sul cerchio d’attrito, è sceso più in dettaglio sull’argomento pneumatici, finendo per raccontare un lavoro di sviluppo da lui stesso seguito.
Una passeggiata con gli amici Chiusa la prima giornata, il mattino del sabato ci siamo ritrovati davanti ai cancelli aziendali, per ritirare le moto e partire per il giro turistico. Quest’anno la Honda ci ha messo a disposizione 25 mezzi, andati ai primi che si sono iscritti e sui quali sono saliti anche diversi passeggeri. Moto di primo livello, visto che c’erano diversi CB1000R, CB1100, Africa Twin e X-ADV. Anche due scooter Forza 300, andati rispettivamente all’Ing. Bonaccorsi e al sottoscritto, Mastic. Gli altri… hanno dovuto guidare la moto propria. L’atmosfera è rilassata e il ritmo è blando. Dopo la pioggia del mattino c’è un bel sole e siamo tutti di buonumore. Un piacere vedere il gruppo scorrere per le strade rovinate, ma molto panoramiche, sotto il Massiccio della Majella. C’è tempo per una sosta tecnica alla Fonte della Noce, nel territorio di Lettopalena. Un prato montano bellissimo, un fiume sullo sfondo e degli alberi. Andrea, il titolare del ristorante La Villetta di Fara San Martino, ci fa una sorpresa: arriva in furgone, con dentro un tavolo, e alcuni vassoi di affettati e formaggi. Incredibile, riescono sempre a stupirci! Cambio moto, per dare a tutti la possibilità di guidare due veicoli differenti, e si riparte. In direzione proprio della Villetta, per un pranzo che nei presupposti dovrebbe essere frugale, ma quando ci si affida all’ospitalità abruzzese, la frugalità non è contemplabile.
Alla fine, la soddisfazione è stata vedere tutti assieme, conversare in amicizia, con il sorriso sulle labbra. In molti non si conoscevano fra loro, c’erano diverse facce nuove. Ma il gruppo è stato inclusivo al massimo, e si è creata coesione. Addirittura quelli che sono dovuti ripartire hanno continuato a scrivere sul gruppo Whatsapp dell’evento, dove originariamente non si sarebbe dovuto spammare e dove invece ormai passava di tutto. Dagli scherzi ai video, dalle foto dell’evento a quelle dei piatti a tavola.
È andata benissimo! E il primo grazie va sicuramente alla Honda, che ogni anno ci consente tutto ciò, aprendo le porte del suo stabilimento, mettendoci a disposizione i mezzi e il suo personale. Un grazie grande anche alla Pirelli, per la prima volta con noi, per una collaborazione che ci auguriamo possa continuare. Come dimenticare poi Luca Fiorentino e Giuliano Bonaccorsi? Ultimi ma non ultimi, grazie ai netbikers presenti. Per aver partecipato e per essere stati così come sono stati. Competenti, amichevoli, simpatici e interessati a crescere. Un’alchimia fortunata e per nulla scontata, quella che si è creata in questo gruppo. Che già lo scorso anno aveva scelto di restare attivo su Whatsapp. Oggi la banda è cresciuta, e noi ci stiamo già dando appuntamento in Eicma.
Seguiteci!
Francesco, in prima fila, è stato il più giovane dei netbikers entrati in Honda per la visita. Benvenuto fra noi (Anche al papà che se ne sta un po’ più defilato)!
Tre amici, che insieme hanno combinato tutto ciò! Da sinistra, Giuliano Bonaccorsi (Pirelli), Riccardo Matesic (il Mastic di Netbikers) e Luca Fiorentino (Honda)
Netbikers nella piazzetta di Roccascalegna
Forza ragazzi, mettiamoci in fila per questa foto!
Si prepara il picnic a sorpresa a Fonte della Noce. “Come Totò in Miseria e nobiltà” , ha escalamato DrGonzo!
Con Andrea, il titolare del ristorante La Villetta, autore della merenda a sorpresa
Lukethebike con la sua squadra di collaudatori. Ognuno di loro ha un soprannome, e per le loro mani passa lo sviluppo di molti nuovi modelli Honda
Collaudatori al lavoro 1 (occhio che arrivano forte!)
Collaudatori al lavoro 2 (sono passati)
Per l’album fotografico completo del giro, cliccate QUI!
(AtessaNB2018)
Home›Forum›Week End in Honda: abbiamo la data! (venerdì 31 agosto – sabato 1° settembre)
Questo topic ha 46 risposte, 14 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 9 mesi fa da zio franco.
Ci siamo. @lukethebike ha ufficializzato la data dell’evento Honda riservato ai Netbikers: venerdì 31 agosto la visita in azienda e il forum tecnico, sabato il giro in moto, con la possibilità di usare moto e scooter messi a disposizione dalla casa.
Ora si aprono le prenotazioni, e come per lo scorso anno dobbiamo specificare che i posti sono limitati.
Intanto, intorno a metà luglio, io, Lukethebike e @multistrangola ci incontreremo per provare assieme il percorso. Se qualcuno volesse aggregarsi sarebbe benvenuto
Quanto al programma, grosso modo credo che resterà simile a quello dello scorso anno. Quindi hotel e ristoranti resteranno quelli. Ma attendiamo che risponda direttamente @lukethebike 🙂
Da oggi sono aperte le iscrizioni via EventBrite. L’iscrizione e’ gratuita ed e’ possibile registrarsi per il solo Technical Forum o per il Technical Forum e per il giro di Sabato con prova moto e scooter.
Ecco la lista degli Hotels: Ecco Gli hotels in rigoroso ordine di vicinanza alla Honda Italia Industriale S.p.A., via Genova, 9, 66040 ATESSA (CH). http://www.lamasseria.eu/ Via Piazzano Atessa, 69, 66041 Atessa CH 0872 897794
il Week-end precedente c’è il Festival Del Peperone dolce di Altino.
E per noi che ci siamo stati ospitati da Luca posso dire che è uno spettacolo di colori e sapori ! Una sorta di palio delle contrade tra chi lo cucina e lo presenta meglio 🙂
Forza @ice2000, vieni! Noi stiamo lavorando all’evento. Ieri ho rivisto il formulario di prenotazione, specificando che anche se sono esauriti i posti per iscriversi alla prova delle moto Honda, ci si può comunque iscrivere al giro. Poi, per quanto riguarda le moto, per ora non abbiamo la lista dei veicoli disponibili, magari saranno più di 20. Quindi, iscrivetevi alla visita e al forum, poi segnalatemi se volete mettervi in lista per la prova. Se possibile vedremo di mettervi sulle moto Honda.
dai Nicola muoviti, vieni e silenzio penso di partire con calma il giovedi mattina facendo l’interno,e tornare la domenica, o in alternativa fare il viaggio piu rapido di andata dall A14 ho trovato l’albergo a Lama, un po scomodo per Atessa, ma a dieci minuti da Fara per la cena di venerdi, molto economico, ci sono già stato lo scorso anno nello stesso periodo,quando ho fatto tre giorni in zona
Giusto per fare il punto delle cose importanti! Cene e Pranzi vari.
Per chi arriva GIOVEDI’ 30 sera: Cena alla PECORA MATTA – Loc. Guarenna – CASOLI. Degustazione di tutti i tipi di Arrosticini. € A Consumo… :))P Alternativa eventualmente da valutare con gli astanti se hanno particolari richieste e desideri.
Venerdì 31 a PRANZO siamo alla MENSA HONDA. Venerdì 31 a cena Ristorante LA VILLETTA a Fara San Martino (Andera) prezzo 27€
Sabato 1 a Pranzo di ritorno dal Giro Ristorante LA VILLETTA €15 – NO ALCOL assaggi di Primi. Sabato 1 a Cena Agriturismo L’ALVEARE a Roccascalegna €28
Per chi volesse trattenersi in zona la Domenica, a Spasso con ME…
Benvenuto Ice! Si, moto Honda esaurite. Ce n’erano disponibili 23, non una di più. Anche io faccio il giro con la Tuono. Chi fosse rimasto a piedi se mi segnala l’aspirazione a fare il giro con un mezzo della Honda, posso tenerlo in lista d’attesa, tante volte qualcuno degli iscritti rinunciasse. Ma non ci sperate troppo…
Comunque iniziamo qui una lista d’attesa eventuale? Iniziate a scrivere se siete rimasti fuori e non volete usare la vostra moto: verrà rispettato l’ordine cronologico con il quale vi siete iscritti all’evento
iscritto adesso che cosi non mi triturate le palle, ahh una volta bastava un messaggino . dove , quando , quanti siamo e che se magna. adesso bisogna stampare pure il biglietto , manco fossimo a un concerto di young signorino. Per la moto , tanto la goldwing non vogliono darmela , volevo provare a farci una penna . se fa caldo come l’anno scorso e c’è un sh 50 faccio il giro in mutande
Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da antonellov8.
sono un po’ preoccupato per la cucina…… la carne di pecora non è tra le mie preferite. la pecora matta mi lascia qualche speranza? mi porto il cibo da casa?
@ICE2000 Do not worry! Alla Pecoramatta trovi anche il “rintrocilo” (una specie di chitarrona fatta in casa) con il famosissimo @peperonedolcedialtino, oltre che tagliate di angus ed altre cosucce.
Per ciò che concerne gli alloggi, dato il periodo ancora festivo, Andrea Pietropaolo (il nostro amico motociclista tittolare del Ristorante LA VILLETTA) mi suggerisce di andare a nome sua presso:
come sistemazione ho, sbagliando già lo so 🙂 , ho fatto fare ad antonello che già aveva partecipato le scorse edizioni. siamo a fara san martino a dormire.
Per ANTONELLO e ICE, ORGANIZZIAMOCIIIIII, dico per il viaggio. Come gia scritto io ho fissato la camera a lama dei peligni, quindi una decina di chilometri da voi , dove sono già stato lo scorso anno Pensavo di rifare con calma la strada interna, terni, l aquila,popoli, piana delle cinque miglia, VALICO DELLA FORCHETTA, evitando l autostrada che mi rompe Il problema è se voi sarete in grado di fare appunto l ultimo valico, dove per la salita dal lato di roccaraso servono mezzi e capacità tecniche non da poco, chiedete delucidazioni a LUCA ( anzi Luca se riesci metti una foto ) Per non viaggiare in affanno io parto in mattinata, poi il rientro si vedrà
noi partiamo il 29. voglio fare la gola del furlo e piana di castelluccio e dormiamo a norcia. il 30 il menu’ prevede leonessa, terminillo e gran sasso…… ritorniamo di lunedi’.
Non fate scherzi con i percorsi “alternativi”. Se prevedono pioggia vengo in macchina e allora qualche sterrato lo faccio volentieri . Serve legna per athessa?
Ehm… primo messaggio, forse era meglio se passavi prima nella pagina presentazioni. Altrimenti metti qui un minimo di presentazione. Che motociclista sei, che moto hai, se tocchi con le testate del GS in curva (si, ti ho cercato nel pannello da amministratore e ti ho trovato!), se vai piano micio micio bau bau… Poi, mica lo so se ci sono tanti romani, sai? Devo rifare i conti. Io parto in furgone con due moto dentro, ma sono un sudista, passo per Isernia
Allora, @MT Il Valico della Forchetta dal lato di Roccaraso praticamnente NON O FAI. Ci arrivi da una pianura poi arrivato al Valico comincia la discesa verso Palena poi Lama dei Peligni.
Il Percorso che fai per arrivare nella parte finale lo abbiamo fatto 2 anni fa.
Il ritorno ripassiamo comunque da Palena e Lama dei Peligni poi Fara San Martino. Se saremo in anticipo (ameno una mezz’ora però…) ci facciamo la Forchetta e riscendiamo.
Comunque se sali da Sulmona il Goivedì, ti cosiglio di fare Pacentro Campo di Giove Stazione Di Palena, Forchetta, Palena, Lama dei Peligni. Invece dello STRADONE che da Sulmona sale alla Piana delle Cinque Miglia ed arriva a Roccaraso. é piuttosto pallosa…
Per il pernotto, avevo capito che stavi col @mastic e Olga a Roccascalegna…
Per il Resto qualsiesi cosa chiamatemi. @mastic e @multistrangola ed atri qui hanno i miei contatti.
@ICE2000 Nicola alla pecora matta Giacinta (mamma di Carmelinda) prepara ache gli arrosticini di Angus al Peperonedolcedi altino VideoAngusPeperone
Fidati purtroppo mi piace mangiare… ;-))
ciao
Questa risposta è stata modificata 4 anni, 9 mesi fa da lukethebike.
Per fabiuccio Il valico della forchetta, fatto dalla piana delle cinquemiglia, è meno impegnativo di un qualsiasi cavalcavia, era per prendere un po’ in giro i miei conterranei, beh quasi conterranei
Per lukethebike Fatta anche la strada che dici, facendo il giro della majella, passando dal s.leonardo. In zona mi sa che mi manca solo scanno, che penso farò al ritorno, magari passando per stiffe, poi da rieti e45,o come si chiama fino a terni
Sul mangiare… mamma mia. Siamo rotolati a casa, soprattutto noi che abbiamo fatto la versione full della Motopehorina. Adesso Luca può chiedere una percentuale a un po’ di nutrizionisti che nei prossimi giorni avranno il loro dafare. Per il resto, ora ci mettiamo al lavoro. Ciao Ste!
ho appena finito di stendere la roba bagnata, andata comunque bene ieri, solo 120 km di pioggia, ma erano gli ultimi. Per il resto, beh ormai tutti i nostri organizzatori viaggiano su standard elevati. Grazie a Luca
1) Considerato che la missione di uno stabilimento e’ la massima efficenza produttiva e la perfezione di ogni pezzo prodotto sono rimasto colpito dal notare quanto e’ intima la correlazione uomo/ strumenti di produzione e quanto comunque l’apporto umano più che dalla ripetitività e’ caratterizzato dalla qualità della prestazione. Nel tempo passato in mensa ho visto persone serene e tranquille senza quei segnali di stress quali voce o movimenti alterati generalmente segnali di stress. 2) la qualità della fabbrica e’ ovviamente elevatissima anche nella percezione di un visitatore e lo scoprire che in ogni fase di lavoro viene controllata l’esecuzione della fase precedente rafforza questa sensazione, direi che tra i testimoni clou di questa qualità vanno sicuramente messi: l’equilibratura manuale dell’albero motore, il controllo di ogni set di cablaggio e l’apposizione manuale di decorazioni sulle ruote. 3) dei technical forum si può solamente dire che raramente quantità e qualità delle informazioni vengono amalgamate così bene dalla passione e competenza dei relatori, da appassionati ad appassionati. 4) il giro e’ stato semplice te stupendo per i paesaggi offerti e perfino le strade piuttosto malmesse hanno esaltato le capacità dell’adv che ho provato la mattina, peccato che nel pomeriggio avevo quella bestiolina del 1100 che è stata costretta a fare le fusa a 70 all’ora invece di potersi scatenare un pochino. 5) il prodotto Honda e’ sempre impeccabile nella realizzazione visiva e nella grande sensazione di confidenza comunicata sin dai primi metri. Viene voglia di averle tutte nel proprio box. 6) ho una Africa twin con il dct quindi non era una novità per me tuttavia ho apprezzato quanto bene e’ raccordato con la potenza dell’adv che rimane sempre reattivo e divertente nella guida. 7) l’evento in se per me e’ la summa massima del rapporto tra un marchio e i suoi clienti, difficile da allargare oltre una certa scala ma fantastico per i fortunati (noi) che se lo sono potuto godere. 8)riconfermo che una rivoluzione come quella del dct merita di essere valorizzata da una comunicazione più aggressiva e spregiudicata soprattutto ora che nessun concorrente può eguagliarla, anche i termini di garanzia offerti come durata e transitorietà da un proprietario all’altro potrebbero essere testimoni della confidenza del marchio nella qualità dei suoi prodotti. Da ultimo, la comunicazione dei prodotti potrebbe essere più competitiva usando in modo più spregiudicato le caratteristiche di prodotto. Come esempi puramente concettuali: volete veramente essere liberi di muovervi in città ? SH e’ la risposta. Non amate cambiare e non avete mai cambiato? Ci pensa il DCT di Honda a farlo per voi. Insomma la Honda fa dei prodotti tecnologicamente eccellenti ma poi e’ “timida” nel comunicarli e solo da poco comincia a guardare e seguire i propri clienti nel post vendita.
Grazie nuovamente per tutto quello che avete donato in questi due giorni sul piano professionale e su quello umano.
La prima foto “in movimento” mi vede capofila del bellissimo corteo sulla 1100 yellow, che onore! Scrivo qualche parola sulle moto che ho avuto modo di provare. Tenete conto che il mio punto di vista è quello di un tranquillissimo utente con poca capacità e zero velleità. La CB1100EX, a chi ha una certa età, non può che apparire bellissima, è LA motocicletta. Faro tondo, strumentazione analogica, doppio scarico, sella piatta e lunga. In sella c’è la solita sensazione di quasi tutte le moto Honda, sembra fatta su misura per te. Si sta comodi, giusta la distanza del manubrio, bello largo, giuste le pedivelle, morbido il cambio, leve regolabili. Si guida rilassati, a passeggio va quasi da sola, dato il motore puoi mettere la terza e farci tutto. Insomma, se non si è capito, mi è piaciuta tantissimo. Sceso dalla 1100 mi apettava la nuova CB1000R. Che dire, un altro mondo. L’estetica è ovviamente soggettiva, a me non è piaciuta. Segue i recenti dettami delle naked, coda corta, cruscottino digitale, scarico necessariamente grosso, ma bruttino. In sella si sta abbastanza caricati sui polsi, il cruscotto è quasi sotto gli occhi. Per me che sono 1,73 è abbastanza comoda, visto il genere, ma non so gli spilungoni come si troveranno. Come si guida. Premetto che non è il mio genere, non avevo mai guidato questo tipo di moto, sono rimasto spiazzato. Nelle prime curve, affrontate evidentemente con troppa prudenza, ho avuto la spiacevole sensazione di chiusura dello sterzo, ho dovuto spingere parecchio sul corto manubrio per girare, insomma all’inizio una gran fatica. Poi ho capito che era molto meglio lasciarla camminare, tenerla in trazione il più possibile e giocare con l’estrema manegevolezza. Suppongo che nella mani giuste, visto anche il gommone posteriore, permetta pieghe da orecchio a terra in tutta sicurezza. Del motore non parlo nemmeno, sarà certamente una bomba, ci sono controlli elettronici e mappe, ho notato anche una mappa User, per settarla come si vuole. Insomma, se non si è capito, sono stato contento di averla riconsegnata intera. P.S. Sottoscrivo le risposte del mio omonimo, non avrei saputo fare di meglio, e mi unisco ai ringraziamenti.
Oggi, mentre mi recavo da un cliente, sono passato di nuovo di fronte allo stabilimento Honda sito ad Atessa…..e la testa ritorna subito al venerdì ed al sabato. Due giorni fantastici passati in compagnia di gente bella. Volevo lasciare qui i feedback chiesti da @lukethebike. 1) La visita allo stabilimento è stata un’esperienza unica. Rispetto alle “classiche” visite, abbiamo avuto la fortuna di visitare lo stabilimento durante la produzione (in linea di assemblaggio c’era il Forza); una cosa veramente rara e preziosa. Questo ci ha permesso di assaporare e toccare con mano il clima che si respira dentro l’azienda. Un clima professionale, concentrato nel raggiungere il massimo livello di qualità, ma allo stesso tempo non si è notata la pressione da “numero”. Questo denota la filosofia Honda incentrata sul “prodotto” nella sua massima qualità. 2) La qualità percepita in fabbrica è molto alta e lo si nota in ogni singola operazione delle varie persone che operano in tutti i reparti della fabbrica. 3) Il technical forum è una figata pazzesca!!! Lo scorso anno con il cerchio d’attrito, Luca Fiorentino ci aveva aperto un mondo. Quest’anno insieme al l’ingegnere Pirelli (che ci ha parlato dalla progettazione, al funzionamento di un pneumatico), abbiamo davvero chiuso il “cerchio”! Luca Fiorentino ormai è una garanzia come relatore. Sul funzionamento di una moto ne sa una più del diavolo. L’ingegnere Bonaccorsi di Pirelli è stata una fantastica sorpresa. Preparato e alla mano. 4) Il giro del sabato è stato notevole. Benché sono posti che conosco bene, è sempre un piacere farli in moto…e poi le “tagliate di Palena” sono uno spettacolo puro. Davvero ottimo lo spuntino organizzato a Fonte della Noce ed il pranzo a Fara San Martino. 5) I mezzi in prova sono qualitativamente il top sul mercato. Possono piacere o non piacere, ma la qualità non si discute. Questo conferma la rinomata qualità Honda. 6) In questo giro il DCT non l’ho provato, però avevo in precedenza (a maggio) avuto modo di provare l’Africa Twin ADV e XADV in un demo ride di un concessionario Honda…tutte con il DCT. Essendo possessore di Honda Integra primo modello (2012), posso confermare che il DCT è arrivato ad un livello prestazionale pazzesco!!! Se qualcuno lo critica è semplicemente perché non lo ha mai provato. 7) Questo è stato il mio secondo anno che partecipo a questo evento. Ogni anno convinco qualche nuovo amico a partecipare perché è un’esperienza unica! 8) Miglioramenti… beh c’è sempre da migliorare. I giapponesi ci hanno insegnato con i Kaizen che ci sono sempre dei piccoli e continui miglioramenti. Ecco, se proprio devo consigliare un miglioramento a Honda, prendo spunto da quello che ci ha detto Luca Fiorentino. Honda è un’azienda incentrata sul prodotto e la cosa è tangibile, là si tocca con mano. Qualità superiore. Forse bisognerebbe battere più su qualche azione di marketing! Penso solo se il DCT fosse stata una tecnologia lanciata da qualche casa tedesca o “orange”, saremo qui a parlare di scoperta del secolo.
Chiudo dicendo grazie a Riccardo e Luca. Grazie per l’impegno e la professionalità che mettete nel fare questo evento.
Quest’anno non ho partecipato alla visita ad Atessa, ma ricordo bene l’esperienza dell’anno scorso. Rimasi colpito dalla vita in fabbrica. Prevalevano ritmi distesi, le persone sembravano lavorare con fluidità, gli ambienti erano ordinati e accoglienti, l’impressione generale era di ricerca della qualità sia nei rapporti umani sia nelle lavorazioni meccaniche. In quella occasione provai l’AT col dct. Nel giro di due settimane era nel mio garage. Guido col dct da un anno e ne penso tutto il bene possibile, ma con due limiti che sono oggettivi: l’assenza del comando frizione che in una moto ha un’importante funzione di modulabilità della trasmissione della spinta; la rigidità che deriva dalla necessità di scegliere un settaggio (D, S1, 2 e 3). In realtà c’è anche la possibilità di usare le palette e così si utilizza l’automatismo della frizione, ma si cambia a piacere. Come sanno tutti la cambiata col dct è fulminea e questo ne suggerirebbe un utilizzo per moto sportive, ma permette una comodità ineguagliabile su tutte le moto. Non credo si possa dire che in automatico fa quello che ognuno farebbe per conto suo. In manuale posso passare da uno stile all’altro istantaneamente. Per come guido io potrebbe starmi bene D, poi S3 e subito dopo ancora D o S1. In conclusione credo che due possibili modifiche dovrebbero puntare su attacchi meno decisi quando si parte con un filo di gas (per esempio zig zag nel traffico o uscita da una rampa con svolta a gomito su strada) e sulla possibilità di cambiare settaggio in movimento. Comunque Honda lo sa. Ho provato la AT 2018 e già ho notato che l’attacco se si vuole partire piano è più morbido rispetto alla mia. Credo che ciò derivi anche dal nuovo acceleratore TbW. Chissà tra qualche anno come sarà
Un altro suggerimento a Honda riguarda il controllo di trazione che sulla mia AT 2017 ad ogni avviamento riparte da 3 ovvero dal controllo maggiore. Io vorrei impostarlo a mio piacere e lasciarlo così fino a nuovo ordine. Un altro ancora è la possibilità di fissarlo su manuale anche quando si torna in N. Come è oggi ci sono troppi bottoni da pigiare. Quando si avvia il motore bisogna impostare il controllo di trazione, poi spingere il comando cambio in D, poi selezionare manuale. Se mi fermo a un semaforo e metto il cambio in N per non logorare le frizioni (che un pò spingono sempre), quando scatta il verde devo riportarlo in D e di nuovo manuale. Non molto comodo, quando si gira in città dove di semafori ce ne sono decine. Mi viene in mente un altro suggerimento: è possibile fare in modo che la frizione stacchi del tutto in modo da lasciare la marcia inserita a piacere col motore in moto?