In ottobre le vendite aumentano del 10,7%, in particolare grazie alla forte ripresa degli scooter. Segno leggermente positivo anche per le moto, mentre resta sensibile il calo dei “cinquantini”. Le previsioni di Confindustria ANCMA proiettano alla fine dell’anno oltre 13.000 immatricolazioni in più rispetto all’anno scorso.
Le immatricolazioni di ottobre arrivano a 18.268 unità con un incremento pari al +10,7% rispetto allo stesso mese del 2018. Notevole la crescita degli scooter, che con 11.908 veicoli spuntano un +15,8% mentre le moto con 6.360 unità si fermano al +2,2%. I veicoli 50cc con 1.542 registrazioni fanno segnare un pesante -28,9%.
Ottobre pesa circa il 6% del totale vendite dell’anno.
«I risultati di ottobre confermano e rafforzano il trend positivo dei mesi precedenti, dimostrando l’attenzione crescente degli utenti verso questa forma di mobilità. Le 2 ruote, incluse quelle con motore elettrico, intercettano le nuove esigenze della società, integrando la necessità di muoversi in modo efficiente e responsabile con i nuovi obiettivi di mobilità urbana e di sostenibilità ambientale. Tutto questo è il frutto di investimenti in tecnologie avanzate da parte delle aziende e deriva in parte anche dagli incentivi al settore attivati con la legge di bilancio 2019. Per questo Confindustria Ancma ha proposto al governo di rinnovare questa misura, certi che da ciò deriverebbe un moltiplicatore vantaggioso anche per le entrate pubbliche – commenta Giannetto Marchettini, commissario di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) – Siamo convinti che il lento recupero dei volumi pre-crisi abbia ancora lo spazio necessario per sviluppare le innovazioni nel settore. La nostra utenza dimostra di apprezzare le nuove proposte che arrivano sul mercato e un’offerta sempre più articolata consente di creare nuovo interesse attorno alle due ruote. Oggi non sono soltanto i tradizionali appassionati a sostenere le vendite, ma vediamo anche un ritorno di chi vuole un approccio a veicoli semplici e accessibili, che garantiscano sicurezza e rispetto per l’ambiente. Il debutto della 77°edizione di EICMA, rappresenta la ribalta più congeniale per far toccare con mano al pubblico le novità che saranno il motore dello sviluppo futuro.”
Il progressivo dei primi 10 mesi del 2019 vede l‘immatricolato totalizzare 216.625 veicoli con cilindrate superiori ai 50cc, con un incremento del +6,8%. Gli scooter venduti sono stati 124.040, con un incremento del +5,8% rispetto a gennaio-ottobre 2018, cui si aggiungono 92.585 moto pari al +8,2%. I ciclomotori (50cc) arrivano a 16.765 registrazioni, pari al -7,1% rispetto ai volumi dell’anno scorso.
Da gennaio ad ottobre del 2019 sono state vendute complessivamente in Italia 233.390 due ruote a motore (immatricolazioni di moto e scooter targati + veicoli 50cc), pari al +5,6% rispetto allo stesso periodo del 2018.
L’approfondimento per cilindrata nel settore scooter mostra un continuo sviluppo del segmento di accesso delle 125cc con 49.293 pezzi e un +14,3%. A seguire ci sono i 300 – 500cc con 44.837 veicoli pari al +7,3%; sono invece in diminuzione gli scooter da 150 fino ai 250cc con 20.354 unità pari al -8,8%. Appaiono in calo anche i maxi-scooter superiori a 500cc che totalizzano 9.556 immatricolazioni e un -4,8%.
Nel comparto moto restano al primo posto i modelli tra 800 e 1000cc con 25.879 unità e un buon incremento +11,9%, seguono da vicino i modelli oltre 1000cc in leggera flessione con 21.813 moto immatricolate e un -1,4%. Le medie cilindrate tra 650 e 750cc sono in crescita con 15.096 pezzi e un +9,1%, mentre è notevole lo sviluppo delle cilindrate tra 300-600cc con 16.472 moto e un +13,7%. Soddisfacente l’andamento delle piccole moto di 125cc con 10.910 unità pari al +11,7%. Infine la fascia da 150 fino a 250cc con 2.415 vendite segna un +6,4%.
Nell’ambito dei segmenti moto, le naked resistono in testa con 35.340 unità e una crescita pari al +6,6%; seguono molto vicine le enduro stradali con 33.336 pezzi, in accelerazione di un +16,3%. Al terzo posto si classificano le moto da turismo con 11.312 vendite e un modesto +1,8%; a seguire le custom in arretramento con 4.776 unità segnano un -8,7%. Scendono anche le sportive con 4.231 moto e un -3,9%. Infine troviamo le supermotard con 2.629 pezzi e un +23,9%.
Dopo un periodo di silenzio sono tornato con il mese di marzo a dare un’occhiata ai dati del mercato moto.
1°) Il mercato va ancora forte eccome: c’è una continua crescita, che a marzo ha segnato un +27,1%. Nel Primo trimestre dell’anno siamo a +18,9% sul già ottimo 2018. Secondo il presidente di Confindustria a tirare è l’esigenza di rinnovare il parco circolante
2°) Ai primi posti sempre le stesse moto. La BMW continua a stradominare con la sua GS, che nella versione 1250 piazza 2.297 pezzi fra normali (1469) e Adventure (828). In più in classifica si trovano anche 143 GS 1200 Adventure.
3°) Degli altri mi ha colpito la Ducati Scrambler 800, che da moltissimo tempo ormai vende forte. A marzo ha segnato il 6° posto, con 531 pezzi. Ed è una moto particolare, che sta facendo avvicinare al nostro settore persone che prima motocicliste non erano. La speranza è che continueranno a essere motociclisti anche dopo la Scrambler.
4°) Ci sono qua e là delle moto che vendono bene. All’11° posto la Kawasaki Versys 650 (384), al 13° la Moto Guzzi V7 che non si ferma mai (353), al 15° la Benelli Leoncino 500 (309). Non va granché invece l’Honda CB 650 R (16a con 303 pezzi): i tempi della Hornet in cima alle classifiche sono lontani.
5° I 16enni ci sono, e vogliono moto naked. L’ottavo di litro più venduta è la Benelli BN 125 (227), quindi la Fantic Motor Enduro/Motard (218). Solo terza quella che prima era la regina delle moto per gli adolescenti, la KTM Duke 125. Complessivamente però le 125 naked vendute a marzo sono state 963, contro le 416 Enduro.
6°) Da Confindustria ANCMA fanno notare come ci sia una legge sugli incentivi per i veicoli elettrici ancora disattesa: mancano i decreti attuativi. Nelle auto la cosa sta creando problemi, perché in molti fra i possibili acquirenti di automobili ibride o elettriche stanno aspettando. Una bella cavolata fare una legge così e poi bloccarne l’entrata in vigore.
7°) Le moto più vendute sono le Enduro. Gli italiani si sono accorti che le strade fanno schifo e per circolare mantenendo un po’ di gradevolezza serve un mezzo da fuoristrada.
A me colpiscono le vendite delle Benelli TRK, una petroliera lunga alta e pesante per di più spompata el prezzo di uno scooter
Vedremo alla distanza quando saranno una montagna di ruggine tra le radiate (4% che poi sono poche se si vuole dire che “necessitava un ricambio”
Del miracolo “300” non si parla più,già esaurita la spinta ?
Fa più onore un 23% di passaggi di proprietà che si avvicinano alle nuove immatricolazioni,segno che ci sono dei begli usati in giro Questo per dire che a mio parere prima di buttare seimila euro per un catorcio nuovo meglio un buon usato
Attendiamo con poca fiducia i decreti attuativi per gli incentivi per non arrivare ultimi alla svolta epocale del trasporto urbano (e non solo) almeno su due ruote
D’accordo quasi su tutto. Tranne sul confronto fra il catorcio da 6mila uri nuovo o il buon usato. Perché non tutti compriamo la moto allo stesso modo. A volte manca cultura, a volte si sceglie consapevolmente una moto perché piace così com’è. La moto si acquista con la pancia e con il cuore.
Sono d’accordo con lo zio, l’avvento e il conseguente successo di moto low cost farà scendere il prezzo e la qualità di tutte le moto entry level. D’accordo anch’io che tra una Fantic Caballero 500 o una Benelli Leoncino nuove e una Ducati Scrambler 800 usata, opterei per quest’ultima senza neanche pensarci. Credo che più che il modello in particolare ci sia, dopo anni di incertezze, la scelta di determinate categorie di modelli dettate da diverse motivazioni.
Quindi, non vanno la Scrambler 800, la caballero o la leoncino, va la moto semplice, facile da guidare, con sella bassa magari attenta al design. Stessa cosa per quanto riguarda le Maxi enduro che hanno invaso la categoria delle turistiche e anche delle moto da bar, qui la voce grossa la fa la moda e il blasone del Brand, quindi BMW e Ducati su tutte che da anni puntano sul prodotto di elite a discapito del prezzo.
Ora e per periodi più o meno lunghi la tendenza è questa, ci vorranno decenni e forse la fine del motore a scoppio prima di rivedere sul podio una carenata, come non sfonderanno mai le supermotard, le turistiche si togliesse domani la benzina con l’attuale tecnologia dell’elettrico non avrebbero ragione di esistere vista la limitata autonomia.
Arriveremo tra una decina d’anni nelle stesse condizioni nelle quali versa ora il mondo dell’automobile, per adesso possiamo pensare ancora ad acquistare moto sapendo che ci vorrà tempo prima che diventino obsolete, nelle quattro ruote no, c’è un momento di stallo dovuto al passaggio a chissà cosa, Fiat ad esempio acquisterà credo da Hyundai la tecnologia ibrida, perchè non ha mai creduto fosse la strada giusta e non ha investito le cifre dei maggiori competitors.
A me colpiscono le vendite delle Benelli TRK, una petroliera lunga alta e pesante per di più spompata el prezzo di uno scooter
Però dello stesso segmento e in classifica manco tanto in basso 25esima) c’è anche la Honda CB500X che pure sembra essere apprezzata, costa qualche centinaio di euro in più ha la stessa cubatura e potenza e non ho mai sentito gridare allo scandalo per le sue prestazioni e caratteristiche da scooterone, non riesco ancora a capire ancora il metro su cui si basa il giudizio di una moto
la Honda CB500X che pure sembra essere apprezzata, costa qualche centinaio di euro in più ha la stessa cubatura e potenza e non ho mai sentito gridare allo scandalo per le sue prestazioni e caratteristiche da scooterone,
è una Honda e ha una sorta di zoccolo durto che comprerà sempre moto della casa alata. Anzi, è ancor più clamoroso che Benelli ne venda tante di più del colosso giapponese.
Ecco Bob era quello che volevo sentire dire e ho avuto la conferma, spesso e volentieri non facciamo caso alle caratteristiche del prodotto in se ma da chi le fa, è logico che chi sceglie questo tipo di cilindrata non può pretendere prestazioni strappa gomme ed è anche vero che tra una trk e una cb ballano poco più di 500euro (tra eventuali sconti o promozioni). In che modo tale differenza di cifra può influenzare il budget di acquisto del nuovo? Spendo in più e ho la certezza di avere un prodotto affidabile e noto con una maggiore rivendibilità futura o poco meno e mi porto a casa un’incognita di cui so poco e niente del marchio con una dubbia rivendibilità? Se vogliamo come facilità di guida e prestazioni siamo li, forse qualche chilo in sfavore della Benelli quindi il nostro modo di scegliere un prodotto sta cambiando (in peggio). O si sta creando una nuova fascia di motociclisti. O ci stiamo rincoglionendo.
E siccome hai pubblicato un minuto dopo di me, ora ti ririspondo.
Non ci stiamo rincoglionendo, è il mercato che offre un prodotto diverso. Bello esteticamente (per chi lo apprezza), originale e a basso prezzo. Guardi la Leoncino e ti piace; almeno a me. Leggi il prezzo, e siccome non fai 20mila chilometri l’anno, te la compri senza farti troppe pippe mentali. Questo ai vecchi motociclisti duri e puri sta sulle palle. Perché il motociclista che fa le uscite toste vuole una moto diversa. E capisco pure lui. Così come capisco l’amante della meccanica raffinata e delle leghe pregiate. Siamo differenti e ci rivolgiamo a prodotti differenti con aspettative differenti.
Oddio @anto, io ti voglio bene e difendo sempre la Benelli, però Honda e Benelli fanno due prodotti diversissimi.
Benelli punta sullo stile, sull’esclusività di un prodotto poco diffuso e sull’economia. Ha fatto una precisa scelta di marketing, perché il proprietario della Benelli, che si è appena preso un altro pezzo di Mercedes, se volesse potrebbe fare anche mezzi differenti. Ma ha scelto quel target di clienti al quale si sta rivolgendo.
Honda fa un prodotto worldwide che rischi di trovarne tante in giro come la tua. Una volta a Roma avevamo tutti il Silver Wing, e magari l’Hornet; oggi hanno tutti l’SH. Le Honda nascono con un obiettivo diverso e sono il prodotto della più grande casa motociclistica del mondo, che vuole conservarsi la sua fama di produttrice di mezzi particolarmente affidabili e adatti a tutti.
Ma certo. Tu dalla V-Strom hai preso una moto che ti ha fatto tornare la voglia di andare in moto perché ti ha fatto sorridere per come si presenta. L’Honda CB 500 l’avresti presa con lo stesso entusiasmo di una lavatrice.
Chi compra l’Honda 500 credo voglia un mezzo affidabile da usare tutti i giorni per lungo tempo. E sceglie il marchio. Ma quando la va a ritirare probabilmente ha meno emozione; perché vorrebbe una Honda differente, potendo. Tu quando sei andato a prendere la Leoncino secondo me eri contento
non riesco ancora a capire ancora il metro su cui si basa il giudizio di una moto
Riprendo e per un attimo faccio mia questa ipotesi
La moto si acquista con la pancia e con il cuore.
Nel caso specifico viene da pensare ad una gastroenterite 😉
Ditemi tutto ma non nascondiamoci dietro ad un dito,chi vuol risparmiare oggi non deve giustificarsi,ne mentire,è così e lo capisco,senza tirar fuori ragioni etiche o sentimentali,quello è ed è più che legittimo
Sono catorci che svolgono il loro sporco lavoro e che spariranno in meno di un decennio dalla memoria sepolti in una discarica
Poi penso alla tecnologia,al lavoro,all’ingegno alla “crescita felice”,se la tendenza è al ribasso all’imbarbarimento del “purchè vada e costi poco” buttiamo al vento 30 anni,per logica anche eticamente certi catorci non dovrebbero stare in vetta alla classifica
Per ribadire le sensibilità diverse io ho preso un finanziamento di 5mila euro per una MV di 14 anni Fra 14 anni avrà lo stesso valore economico e sentimentale,ma poteva essere una Multistrada due valvole,una vecchia Tenerè,una Bmw RS 100 una vera Africa Twin,una GSR,tutta roba che con 5mila si porta a casa con il cuore e la pancia senza bisogno dell’enterogermina
Ahah, può darsi tu abbia ragione. Però sia io che te abbiamo fatto una cazzata. Tu ti sei preso una MV, io un’Aprilia. Con gli stessi soldi ci prendevamo un’Honda e camminavamo senza problemi. Però può darsi.
L’unica cosa che ti segnalo, ma solo per rompere le palle, è che incredibilmente ci sono degli estimatori delle vecchie Benelli a 4 e persino a 6 cilindri. Copie orride e non funzionanti dei modelli Honda (sai che ci vanno tutti i pezzi del motore Honda Four?). Eppure c’è ancora gente che le colleziona. E lo stesso dicasi, in misura minore (quindi sono più rare!!!) per le Ducati bicilindriche frontemarcia. Ti ricordi quelle che si rompevano continuamente?
Sinceramente non la ritengo una moto all’ultimo grido in fatto di tecnologia e sviluppo, in fin dei conti sono 4 tubi di acciaio saldati e un po di elettronica basilare e nulla di più e con i problemi di qualsiasi altra moto.
Forse proprio per la sua semplicità costruttiva può colpire al cuore, oggi come oggi si guarda principalmente il lato estetico senza andare a guardare realmente cose c’è sotto, mi sembra anche giusto che vengano proposte più alternative per tutti i gusti e per tutte le tasche io solitamente mi accontento di cose non troppo raffinate anche perché non saprei in che occasione usarle, in quanto alla svalutazione per ora me la godo poi si vedrà 😉
Si e poi alla fine qualcuno,non io,fa i conti e trova la quadra per cui si vendono tanti usati quasi quanto il nuovo,ed in questo nuovo si alternano le GS e le TRK agli antipodi mentre nell’usato chi lo sa,forse tanti nostalgici quanti opportunisti
Ecco il mio stupore a cui solo il tempo forse darà una risposta
Ieri sono stato invitato a uscire a pranzo da due amici che per una volta escono con le loro auto d’epoca. Uno dei due mi porta a fare un giro con la sua Porsche 356. Tanto per parlare di oggetti di valore che nel tempo non si svalutano.
Ricevo il consueto comunicato stampa dell’ANCMA sull’andamento del mercato moto. Aprile segna un +12%. Anzi, se si guardano le due categorie principali, scooter e moto targate, siamo a una crescita paritaria del 15%.
Poi però mi è andato l’occhio sulla Top 100 moto e Top 100 moto+scooter, e qualche dato mi ha fatto pensare.
Incuriosisce la Benelli TRK502 al 4° posto assoluto delle vendite di moto. Sua maestà indiscussa, la BMW GS 1250, fa 3.244 pezzi, fra normale, Adventure e qualche pezzo della vecchia Adventure 1200. Al secondo posto c’è l’Africa Twin. Al terzo la Yamaha Tracer 900, che sta a un’incollatura (una moto della quale non si parla molto, eppure…). Ma al 4° c’è la Benelli. Poi ci sono un diluvio di moto per motociclisti impegnati ma non troppo. L’Honda NC 750 X, La Yamaha MT07, La Moto Guzzi V7! Non va granché la CB 1000 R della Honda, solo 34a con 278 pezzi. Fanno meglio la Kawasaki Z900 (10a con 609 pezzi) e la Yamaha MT09 (8a con 786 pezzi).
La cosa più eclatante però sono gli scooter. Da troppo tempo consideravamo il boom dei maxiscooter. Nell’Italia in crisi c’è bisogno di rinnovare il parco circolante, ma con parsimonia economica. E allora vanno forte i 300. Ai primi 15 posti della classifica ci sono infatti 6 modelli fra i 300 e i 350 cc, che da soli fanno 11.149 pezzi.
Ecco, la moto va, il mercato va. Ma in buona parte con persone che comprano mezzi di questo tipo. Intendiamoci, per il mondo delle due ruote sono soldi. Ma quando parliamo di passione, e di argomenti da seguire, ricordiamoci che spesso parliamo di queste persone. E’ a loro che dobbiamo rivolgerci. Perché in futuro compreranno… una media cilindrata “intelligente”.
Ultima annotazione: i 125 vanno, vanno, vanno. Abbiamo i giovani? Si, in parte si. Ma abbiamo anche un sacco di persone mature che hanno solo la patente B e non vogliono fare l’esame per pigrizia. E non sanno che con il 125 pagano anche più cara l’assicurazione. O, più semplicemente, non gli interessa.
Così a prima vista qualche differenza c’è,mancano un pò di finte Enduro in germania,mancano un pò di trabiccoli (leoncino ridaje,ma anche Scrambler V7 e NC750) ma va forte l’MT07
Vanno fortissimo tutte le nude di cui parlavamo altrove
Ti ho spostato sulla discussione del mercato moto 2019!
Tra l’altro non l’avevo segnalato qui, ma avevo pubblicato l’articolo con i dati di settembre. Lo so Franco, l’avevi visto già, e comunque tu i dati te li vai a cercare. Comunque… eccolo!
A vederla così, i tedeschi sembrano “concreti”. Che è un po’ lo stereotipo che abbiamo di loro. Scelgono moto concrete. Poca immagine e tanta prestazione, intesa anche come affidabilità. Capisco poco il successo della MT 07, che evidentemente incontra un pubblico ben preciso. Io fatto il salto, prenderei la MT 09. Mi piace il successo della Kawasaki Z900.
Si, mancano le moto che dici tu. Per la Benelli dipende magari dall’importatore, ma solo in parte. Non credo sia nelle corde del tedesco. Loro cercano prodotti differenti. Oh, la Guzzi V7 non sanno che esista in Germania!
Si infatti,concreti va bene,anche se immaginavo che con le loro strade le Naked non calzassero a pennello nell’immagine di grandi macinatori di km Più i Francesi ad esempio,in moto per città con tutte le stagioni
Forse, tornando al discorso che facevamo di la, la semplicità,la maneggevolezza,peso e facilità di intervento fanno preferire una nuda magari con motore robusto
Stupisce infatti l’MT07 che provata è proprio un trabiccolo molle di sospensioni ed insignificante sia nell’aspetto che nella guida Costa poco ma rende ancora meno pur dal comportamento “elettrico” nel senso che sceso da altri bicilindrici questa sembra un trapano elettrico,senza punta
Ragioniamo un po’ per stereotipi noi. Per sensazioni che magari in una sola volta abbiamo avuto. Per dire che quando penso ai motociclisti tedeschi a volte penso a un motociclista che ho incontrato una volta. Difficile fare le statistiche con un caso solo. Però una volta, molti anni fa, ero in vacanza da qualche parte. Semaforo con un senso unico alternato su una strada tortuosa e bella da guidare. Lui era lì in prima fila, con una Suzuki Katana 650. Una moto che era un cesso anche quando era uscita. Con i suoi bagagli legati con le corde (da motociclista tedesco, no?). Tuta in pelle vecchia e consumata. Mi affianco e mi fa un cenno di saluto con la mano. Dopo un po’ diventa verde, e ha iniziato a far volare quella vecchia moto fra le curve. Ma bravo, veramente bravo a guidare. E veloce. Nonostante quell’aria da profugo che aveva. Ecco, penso a lui e dico che i motociclisti tedeschi sono concreti. Non gliene frega niente di apparire, ma scelgono moto concrete; perché poi le usano sul serio. Però è un’idea (simpatica) che m’è rimasta in testa da una vita fa su un solo tedesco che mi ha stupito. Poi ne ho incontrati altri 800mila, che non mi hanno colpito come lui.
E i dati di ottobre raccontano ancora un mercato in crescita. Si parla prevalentemente di scooter questa volta, ma vista la stagione è normale. Il pezzo è in Home, QUI
Visti i dati di vendita europei dei primi 9 mesi dell’anno? Si trovano un paio di tendenze importanti, che ci raccontano come sta andando il nostro paese rispetto agli altri. Date un’occhiata QUI e commentate se volete
Che vergogna in Germania neanche una ZZR o H2, se non le prendono loro chi lo fa?! Sempre romantici gli aneddoti di Mastic sui motociclisti, i tedeschi (e le tedesche 🙂 )mi piacciono molto. Hano le strade piu’ belle d’europa (non il clima) e se e godono davvero. Neanche io capisco il successo di tutte queste ‘scoppiette’ bicilindriche, pero’ molte saranno prime moto o per commuting, dove vanno benone.
Attribusco parte del successo di vendite moderno al ruolo degli influenzer. Hanno centinaia di migliaia di follower e raccontano belle storie, catturando l’attenzione come nessun forum o sito o rivista a fatto negli ultimi 30 anni. Che ne pensate?
Io penso che è cambiato il mondo. Per noi anzianotti la moto era un’esibizione maschia di potenza e virilità. Avevamo un sacco di stronzate in testa e la moto doveva essere proprio quella lì perché, perché, perché… Oggi i trentenni che comprano la moto se gli chiedi perché la comprano ti dicono che è bella. Se gli chiedi perché hanno scelto proprio quella moto, ti dicono che è figa, simpatica. Loro ci vanno a spasso, in maniera disimpegnata. E magari fra qualche anno avranno la spider, e poi la station wagon. Il mio fratellino che gira con una vera BMW GS 1000 storica, si compra i caschi da 50 euro, non perché non possa permettersi un casco buono, ma perché non ha cultura e non gliene frega niente. Dice che lui va piano e sorride quando gli dico: “ma che cazzo ti sei comprato?”. Poi si mette il sax a tracolla (suona il sax…), il suo casco cinese, il giubbotto finto da moto e se ne va felice. Lui è strano proorio, perché c’ha una moto vecchia, ma molti “motociclisti” moderni quando comprano una moto comprano un’immagine, che fa parte di un brand. Poi manco sanno quanti cilindri ha. Una volta un conoscente mi ha mostrato entusiasta la sua Monster 696 dicendomi è una Ducati, corre. Senti che motore, e ha dato due sgassate a folle. Eccheccevoifa? (con rispetto per chi si compra le piccole Ducati;-))
E’ invecchiato sopratutto,basta guardarsi intorno sui passi del sabato pomeriggio,o nel Mugello,o alle gare sopratutto,vedi maggioranza schiacciante di capelli bianchi
Queste adunate sediziose sono sempre più rare (grazie a chi ha fatto questa foto splendida) Cerchi foto dei passi e oltre la metà sono con polizia e ambulanze
Diciamolo,siamo rimasti pochi,vecchi e visti sempre e comunque come gli appestati
Raticosa con un grazie al fotografo che mi perdonerà l’utilizzo di questa meraviglia (il tavolo in mezzo è poesia !)
Pubblicati oggi i dati di mercato di novembre. Negativi per una volta.
Qui l’aggiornamento dell’ACI per quanto concerne i passaggi di proprietà e le rottamazioni
ACI: SEGNO MENO A NOVEMBRE PER PASSAGGI DI PROPRIETÀ E RADIAZIONI Segno meno a novembre per il mercato dell’usato delle quattro ruote rispetto allo stesso mese del 2018. I passaggi di proprietà delle autovetture, depurati dalle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), hanno archiviato a novembre una variazione mensile negativa del 4,1%, che, a parità di giornate lavorative, si trasforma in un aumento dello 0,7%. Ogni 100 auto nuove ne sono state vendute 174 usate nel mese di novembre e 159 nei primi undici mesi dell’anno. Sulla scia del continuo calo delle prime iscrizioni di autovetture diesel (-20%), anche questo mese si registra una diminuzione dei passaggi di proprietà di quelle alimentate a gasolio (-4,4%), che, però, hanno sostanzialmente mantenuto la quota percentuale sul totale (49,2%).
Male anche il bilancio dei passaggi di proprietà delle due ruote, che, al netto delle minivolture, a novembre hanno registrato una variazione mensile negativa del 5,1%. Nei primi undici mesi dell’anno sono state rilevate, complessivamente, crescite dello 0,4% per le autovetture e dello 0,2% per tutti i veicoli, contro una flessione dello 0,5% per i motocicli.
Diminuiscono a novembre anche le radiazioni di autovetture che hanno subìto un calo mensile del 6,5%. Il tasso unitario di sostituzione a novembre è stato pari a 0,80 (ogni 100 autovetture iscritte ne sono state radiate 80) ed a 0,78 nei primi undici mesi dell’anno. In discesa anche le radiazioni di motocicli con un decremento mensile del 10,1%.
Nel periodo gennaio-novembre 2019 le radiazioni hanno archiviato crescite complessive dell’1,8% per le autovetture e dell’1,4% per tutti i veicoli, a fronte di una flessione del 6,5% per i motocicli.
Ancora più interessante il confronto con i nostri cugini Francesi
Yamaha MT-07 con ben 6.368 unità vendute (in Italia è settima con 1.808 unità), seguono la Kawasaki Z650 con 3.676 unità (13° posto da noi con 1.270 esemplari) e la Kawasaki Z900 con 3.451 unità, oltre il doppio rispetto alle 1.526 che pongono la quattro cilindri giapponese alla decima posizione italiana.
Dopo la solita,ma stavolta 4a GS seguono altre due naked : CB650R e CB500F con numeri 3 o 4 volte i nostri seguono due sconosciute per i nostri bar,la RT della Bmw e la GSXS 750 con numeri + che quadrupli rispetto ai nostri
Maxi enduro,aquiloni e Crossover hanno un’incedenza meno elevata in Francia che non da noi, con la categoria naked ancora più forte rispetto a quanto avviene in Italia,molto
La Triumph Street Triple, che oltralpe vende il triplo, la Honda Africa Twin in Francia vende invece la metà La Versys 1000 che ai cugini francesi piace molto più che da noi, fino ad arrivare all’esempio limite della Yamaha FJR 1300: la GT che da noi è stata venduta in soli 28 esemplari arriva a ben 1.105 in Francia
Mancano invece modelli che da noi superano le 900 unità dell’ultima classificata, come Benelli TRK 502 e Leoncino 500, Honda NC750X, Ducati Scrambler, Multistrada e Hypermotard, Guzzi V85TT e V7
I catorci sopravvalutati insomma
Assenti i modelli SH tra gli scooter che da noi vendono 27mila pezzi
Piaggio MP3 500 vende 3.854 esemplari contro 132 italiani (da noi i dentisti comprano il GS Adventure full optional per fare le stesse cose…perchè “mi va”), con il tre ruote Peugeot Metropolis che supera le duemila unità in patria e 60 in Italia
Mi stuzzichi su un paese che amo e che conosco abbastanza bene. Si parte un po’ più da lontano, secondo me. Si parte dall’identità culturale, che i francesi hanno forte. Ce l’hanno anche nelle moto: loro amano le Kawasaki, e le Yamaha. Loro sono anche più motociclisti di noi. Nel senso che sono molto più simili a Joe Bar di quanto lo siamo rimasti noi. Il Joe Bar degli anni Settanta era uguale fra Francia e Italia. Le due storie sono sovrapponibili. Poi noi ci siamo annacquati, non c’è stato molto ricambio generazionale. Sui passi si trovano solo i vecchietti. Gli altri usano moto che sono meno moto. Quelle che Franco chiama i catorci, anche se ci mette dentro pure le Ducati (lo so, gli ci sono finite per sbaglio, :-D). Ecco perché lì vendono moto che da noi non vanno.
Quanto agli MP3, io quello scooter 10 anni fa stavo per comprarlo. Perché andavo a Roma tutte le mattine e trovavo sempre il ghiaccio. E sulla brina ghiacciata che non ti aspetti quelle due ruote anteriori fanno moltissimo. Anni fa, quando vivevo un’altra vita, sono capitato in inverno a Parigi, una mattina. E ho visto un sacco di MP3 che portavano al lavoro i loro proprietari, nel gelo. Ecco, credo che quello scooter abbia avuto successo perché i francesi che lo hanno lo usano tutti i giorni, in un paese freddo e difficile. Poi, non hanno avuto quella moda che ha fatto dire a tutti noi che l’MP3 è per chi non sa guidare. Ma questo perché lì non gliene frega niente delle apparenze, spesso e volentieri. Ma qui andiamo nella soggettività della mia esperienza. Che non è detto sia così rappresentativa della realtà
Era voluto chiaramente,anche perchè si discute sempre io e te 😉
non c’è stato molto ricambio generazionale
sono saltate una o più generazioni proprio ! Ne parlavamo spesso con Abramo e Claudio,i 30/40enni proprio non si sono apprezzati,si è saltati dai vecchietti over 50/60 ai ragazzini neopatentati
Quelle che Franco chiama i catorci, anche se ci mette dentro pure le Ducati (lo so, gli ci sono finite per sbaglio
Non non è uno sbaglio,ho superato la fase dell’orgoglio ormai,riconosco che sono catorci sopravvalutati anche gli Scrambler,bellissimi per carità,ma troppo snob per i francesi più pragmatici e appassionati più della guida che dell’immagine. Certo il Multi è una portaerei perfetta,e giusto le portaerei sono misconosciute dai galletti quando possono scambiarle alla pari con ben due bombardoni nudi e crudi
l’MP3 è per chi non sa guidare. Ma questo perché lì non gliene frega niente delle apparenze
Ecco appunto,non solo come mezzo ludico è la filosofia dominante,un MP3 che è un ibrido a ruote dispari,serve e da quella sensazione di libertà,perfetto per neofiti,dentisti e donne che non toccano bene i piedi per terra alla bisogna Fanno cagare però hanno un loro perchè a chi se lo pone come interrogativo,diversamente dall’esempio provocatorio del GS con 3 borse 😉 la cui risposta,come dice Quelo,è sbagliata !
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