Niente detrazioni fiscali per l’abbigliamento da moto
Nelle giornate conclusive di messa a punto della manovra finanziaria, è stato bocciato l’emendamento che proponeva uno sconto fiscale per l’acquisto di abbigliamento tecnico da moto. Ne dà notizia Confindustria ANCMA con una dichiarazione accesa del suo presidente, Andrea Dell’Orto
Non commento mai le anticipazioni su disegni e progetti di legge, perché troppo spesso vengono disattese. Da due mesi si parla di una manovra economica che ha cambiato contenuti diverse volte, mentre gli organi di stampa strombazzavano proposte su incentivi e investimenti su temi specifici.
Ormai però siamo alla stretta finale, il Parlamento dovrà fare gli straordinari dopo Natale, per votare un provvedimento che deve per forza vedere la luce prima della fine dell’anno.
E si stanno discutendo e votando gli emendamenti. Quindi si comincia a capire almeno cosa NON ci sarà in manovra.
E anche oggi, domenica 23 dicembre, il lavoro prosegue. Così arrivano i comunicati stampa di chi lavora in settori coinvolti.
Ovviamente l’industria della moto è interessata ai contenuti della manovra finanziaria, e questa mattina è arrivata una dichiarazione molto accesa dell’ANCMA, relativa alla bocciatura dell’emendamento che stabiliva detrazioni fiscali per l’acquisto di abbigliamento tecnico. Eccolo
“Si è persa un’occasione per contribuire a diffondere la cultura della sicurezza e ad abbassare i potenziali costi sanitari derivanti dagli incidenti stradali”. È questo il commento di Andrea Dell’Orto, presidente di Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Cicli Motocicli e Accessori, alla notizia della bocciatura dell’emendamento che avrebbe introdotto detrazioni fiscali per l’acquisto di abbigliamento protettivo per uso motociclistico.
“Le case motociclistiche e i fornitori di componenti tecniche – ha sottolineato ancora Dell’Orto – investono costantemente in ricerca e sviluppo per innalzare gli standard di sicurezza attiva delle moto. E anche i produttori di abbigliamento tecnico hanno introdotto negli ultimi anni importanti evoluzioni in questo ambito: il nostro lavoro è armonizzare gli sforzi di tutto il comparto, che tuttavia talvolta è già vanificato da fenomeni esterni come la trascuratezza nella manutenzione del manto stradale e delle infrastrutture. Per questo, tra le altre cose, abbiamo promosso e aderito alla campagna ‘scontato proteggersi’ del mensile Motociclismo, che prevede la promozione dell’utilizzo del paraschiena. Introdurre degli incentivi per l’acquisto dell’abbigliamento protettivo avrebbe sicuramente valorizzato questo impegno”.
Più positivo il tono di un comunicato lanciato pochi minuti prima, sempre da Confindustria ANCMA. Il tema questa volta è l’apertura alla circolazione su vie pubbliche (oggi formalmente proibita) di microveicoli per la mobilità personale.
Confindustria ANCMA, l’associazione dei produttori di cicli e motocicli, accoglie con soddisfazione l’attenzione alla micromobilità in manovra finanziaria. Il testo recepisce infatti per la prima volta in Italia l’indicazione di procedere alla sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini. Entro il prossimo mese un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti definirà le modalità di attuazione e gli strumenti operativi. Sul tavolo quindi la disciplina di un ambito che interessa circa 45mila veicoli, che si sono affermati e diffusi soprattutto nelle aree urbane in un contesto di assenza normativa.
Per Confindustria ANCMA, che ha inserito il tema delle regole sulla micromobilità nel proprio libro bianco, si tratta di un intervento necessario per garantire più sicurezza sulle strade e favorire una diffusione più prudente di questi mezzi, evitando una proliferazione fuori controllo. Le proposte dell’associazione riguardano l’età di utilizzo, da 16 anni, l’obbligo del casco da bici per i minorenni, il limite di velocità a 15 km/h, l’obbligo di circolazione su piste ciclabili, ove presenti, e il divieto di transito sui marciapiedi.
“Quello della micromobilità è una questione su cui chiediamo attenzione da tempo. È un tema che riguarda prima di tutto la sicurezza, ma – ha commentato il Presidente di Confindustria ANCMA Andrea Dell’Orto – anche la necessità di creare un contesto di legalità che possa favorire lo sviluppo di opportunità di crescita del nostro sistema industriale. ANCMA è pronta a fare la propria parte in questo avvio di sperimentazione con spirito costruttivo e di constante dialogo con il Governo”
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