Complici le ancora belle giornate di questa lunga estate, che sembra non voglia finire, mi sono concesso un giretto in moto nella zona del Chianti, caratterizzata da strade bellissime e sinuose, in paesaggi da cartolina di Anto
San Gimignano, vista da una delle sue torri
Lasciata Certaldo, piccolo grazioso borgo a pochi chilometri da casa mia, e percorrendo la panoramica SP1, mi avvicino sempre di più a San Gimignano, conosciuta come la città delle torri. Nonostante alcuni lavori di manutenzione negli ultimi due secoli, è per lo più intatta nel suo aspetto originario degli anni due e trecentesco; ed è belissima, al punto che l’Unesco l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità.
Da qui mi dirigo verso Colle Val D’Elsa, altro paesino arroccato su un colle del Chianti e circondato da mura secolari. Ma tiro dritto sulla SP101, in direzione di Scorgiano, perché qui inizia un tratto molto caratteristico del Chianti, con campagne coltivate a vigne e ulivi che si alternano a boschi fitti di querce e castagni. L’aria diviene fresca e la strada -per quanto stretta- regala lo sfizio di qualche curva. Intorno, paesaggi da togliere il fiato e agriturismi immersi nella quiete.
In prossimità di Siena, sosta ristoro e pipì. Quindi si riparte. La mia meta sarebbe Radda in Chianti, e imbocco la SS222 Chiantigiana. Poi prendo la SP102, che presenta salite e discese ripide. L’asfalto è buono, il panorama “chettelodicoaffà”, e quando arrivo a Vagliagli e mi si para davanti un cartello turistico a sfondo marrone che indica la possibilità di entrare nel percorso de L’Eroica.
Sapete di cosa si tratta? Una manifestazione ciclistica rievocativa che percorre le strade bianche del ciclismo di una volta, l’Eroica, appunto. Nata nel 1997, è diventata una classica alla quale si partecipa con bici d’epoca, su percorsi più o meno impegnativi. QUI il sito Internet nel quale se ne parla. Per conto mio, ne avevo sentito sempre parlare, ma mai immaginavo che così, senza averlo pianificato, mi sarei trovato su parte del percorso.
Subito dopo Vagliagli ecco allora che l’asfalto lascia il posto a brecciolino e terreno battuto. Il percorso si estende anche su ripide salite e discese, li per li mi sono un attimo scoraggiato, perché non ho mai guidato su strade bianche, con tutti i rischi che ne derivano. Ma di tornare indietro non avevo voglia, così, con un po di prudenza e senza fare movimenti bruschi, dosando il gas come una piuma (il bicilidrico Suzuki fortunatamente si presta molto bene in questo caso) e giocando con la frizione dove occorreva, me la sono cavato bene. Sono rimasto in piedi, e mi sono goduto questa avventura emozionante.
A Radda in Chianti ecco di nuovo comparire l’asfalto, e io ho deciso di non continuare per l’Eroica: i 10 km percorsi mi erano bastati per respirare polvere a sufficienza, conciandomi dalla testa ai piedi come un “maiolicaro” che taglia le piastrelle col flex e cambiando colore ai cerchi della moto.
OK, si punta Panzano in Chianti, quindi Mercatale Val di Pesa, due curvette, Certaldo e di nuovo casa.
In tutto ho percorso 150 divertenti chilometri. Alla prossima!
La prima parte del percorso di Anto
Il percorso del Rientro di Anto, da Radda in Chianti a Certaldo
Il celebre Pozzo di San Gimignano
Qualcuno ha detto Toscana?
Ci vado o non ci vado? Forza Anto!!!
Correndo rischi enormi, il nostro Anto ha imboccato lo sterrato dell’Eroica!
A Radda in Chianti è tornato l’asfalto
La piazza di Greve in Chianti
Montefioralle, vicino Greve in Chianti
Home›Forum›E all'improvviso l'Eroica, passeggiando per il Chianti
Bella Anto.. ma questi pochi km in fuoristrada non ti hanno fatto venire la voglia di spararti tutti i 205 km dell’Eroica? E di farli magari tutti di traverso?? Tra l’altro la moto che si presta a queste cose ce l’hai!
Ahahah effettivamente la tentazione di proseguire c’era ma un pomeriggio non sarebbe bastato se be parla la primavera prossima. Ti confesso che ogni tanto delle piccole accelerate sul dritto le davo per intraversarmi ma non ho voluto sfidare la sorte la moto non perdona. Poi a un certo punto mi ha sorpassato in tromba un furgone di BRT il corriere ???e mi ha fatto mangiare un sacco di polvere ‘rtacci suoi???
Mi è venuta voglia. Ho visto che ci sono molti percorsi diversi. Tu hai fatto quello breve mi pare. Negli altri si parla di salite e discese serie. La moto adatta ce l’ho. Sono io che lo sono molto meno e vorrei un approccio soft. Che consigli anto?
Che consigli? Preparati psicologicamente a riempirti e mangiare polvere ? no dai….la guida su sterrato richiede molta attenzione e un particolare stile di condotta molto uniforme e sciolto, la moto perde aderenza avanti e dietro in un attimo ma se stai attento la si controlla facilmente. Seconda massimo terza marcia e filo di gas, non più di 50 km/h in rettilineo cercando di non infilare i solchi nel terreno (effetto rotaie del tram) magari percorrere le parti di terreno dove passano le auto sopra che è più compatto. Nel tuo caso credo devi guidare in modalità “manuale” per il controllo delle marce.
Ah se ti capita vai durante la settimana che incontri poco traffico veicolare, se ti ritrovi un’auto o un furgone avanti sei fregato, non vedi più un kaiser talmente della polvere conviene fermarsi e farli allontanare. Altro non mi viene in mente?
Dunque, Anto… mannaggia… la guida su sterrato non è sta bestia nera che credete in parecchi. Io ci sono andato con l’XX e, purtroppo, anche con la Tuono. Lo scorso anno con la Tuono ho fatto sterrati anche non facili. Non volutamente, però si fa tutto senza problemi. Chiaro che sullo sterrato non freni, non acceleri e non pieghi come sull’asfalto. Ma, con queste precauzioni poi funziona tutto senza problemi. Anzi, per quelli che ne hanno voglia, posso anche proporre dei giri con un po’ di sterrato semplice. Un corso su come si gestisce la moto a bassa e bassissima velocità magari a qualcuno servirebbe.
Grazie Anto. Lo sterrato semplice non mi preoccupa. Salite e discese sì, però mi è capitato di trovarmici in passato e me la sono sempre cavata. In passato però….
Non volutamente, però si fa tutto senza problemi. Chiaro che sullo sterrato non freni, non acceleri e non pieghi come sull’asfalto. Ma, con queste precauzioni poi funziona tutto senza problemi.
Hai ragione non è poi così difficile basta fare attenzione e una volta capito quei (pochi) fondamenti basilari vai tranquillo, se avessi avuto tempo avrei proseguito su altre tratte del percorso perché poi era divertente e impari a gestire meglio gli equilibri della moto
A me è piaciuta un sacco… ne ho approfittato per starmene a zonzo qualche altro giorno… peccato che fu un gran caldo, e spesso ho sognato le Dolomiti 🙂